Papa Francesco si dissocia dalla posizione della CEI

“In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni.”

Queste sono le frasi citate dal Santo Padre, durante l’omelia di stamani nella Messa che si è celebrata a Casa Santa Marta, stesse parole diffuse anche sui profili ufficiali dei social network associati al Pontefice.

Un confronto/scontro tra Papa Francesco e la CEI legato alla lettera diffusa dalla congregazione subito dopo le dichiarazioni del Premier Conte sulla Fase 2 del 26 aprile.

La CEI con un comunicato, pubblicato anche sul proprio sito ufficiale, ha criticato la scelta del governo sull’impossibilità dei fedeli di poter partecipare alle messe: “I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto“.

Nell’omelia, il Papa ha commentato il passo odierno degli Atti degli Apostoli (At 7,51-8,1), in cui Stefano parla con coraggio al popolo, agli anziani e agli scribi, che lo giudicano con false testimonianze, lo trascinano fuori della città e lo lapidano.

“Anche con Gesù hanno fatto lo stesso – afferma il Papa – cercando di convincere il popolo che era un bestemmiatore. È una bestialità partire dalle false testimonianze per “fare giustizia”: notizie false, calunnie, che riscaldano il popolo per “fare giustizia”, è un vero linciaggio.

A volte capita anche oggi a qualche politico che si vuole far fuori prima delle elezioni. Così hanno fatto con Stefano, usando un popolo che è stato ingannato”.