Iosif Stalin, il dittatore che fece 20 milioni di morti

Il nome di Iosif Stalin, letteralmente l’uomo d’acciaio, incute ancora timore e rispetto. Leader della resistenza sovietica contro l’invasione nazista, Stalin esemplificò al meglio l’idea di leader totalitario, come rappresentato nel romanzo di Orwell 1984.

Capace di governare il suo paese ininterrottamente per quasi 30 anni, di elevarsi al di sopra della classe politica rivoluzionaria della prima era dei Soviet, Stalin fu essenzialmente l’uomo più potente del suo tempo e uno dei più potenti di sempre.

Questa enorme concentrazione di potere unita all’impulso dato all’economia sovietica, che trasformò la Russia da paese rurale a gigante dell’industria pesante, fece di lui un dittatore feroce, sanguinario, calcolatore, perfido.

Il pugno di ferro con il quale eliminò oppositori interni ed esterni non fu meno efficace della sua notoria ambiguità, come quando strinse un patto di alleanza con Hitler, culminato nella spartizione della Polonia.

Durante il suo trentennio, direttamente o indirettamente, Iosif Stalin è considerato responsabile della morte di circa 20 milioni di persone. Soprattutto a causa della carestia ucraina, provocata dalle sue politiche.