Francesco Agati: Contratto preliminare: chi paga le spese di registrazione?
Stipula di un contratto preliminare di compravendita, chi deve pagare la spesa necessaria per effettuare la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate?
Quando si stipula un contratto preliminare ci si chiede chi delle due parti coinvolte [promittente acquirente o promittente venditore] debba sostenere le spese per la registrazione del contratto medesimo.
Con il contratto preliminare (altrimenti detto comunemente e impropriamente “compromesso”) le parti si obbligano a certe condizioni a stipulare un successivo contratto definitivo con il qualle avverrà il trasferimento della proprietà, rogito o atto notarile.
La registrazione è un adempimento avente fini fiscali che deve essere espletato entro 30 giorni dalla sua stipula.
I costi per la registrazione solitamente gravano sul futuro acquirente, a meno che all’interno del contratto sia stata inserita una clausola [inusuale o eccezionale] con diversa pattuizione. Infatti è l’acquirente che decide il notaio e l’acquirente avrà il beneficio di detrazione fiscale delle spese sostenute per la registrazione del preliminare al rogito.
Con la registrazione del contratto preliminare si devono versare le seguenti imposte:
imposta di registro, fissa e pari a 200 euro;
imposta di bollo pari a 16 euro ogni 4 facciate del contratto e comunque ogni 100 righe. In caso di contratto redatto con atto pubblico o scrittura privata autenticata l’imposta di bollo arriva a 155 euro.
Se con il contratto preliminare è stata versata una caparra, vi sarà un’imposta di registro proporzionale pari a 0,50% della somma versata. Infine, si dovrà versare un’imposta di registro proporzionale pari al 3% della somma corrisposta a titolo di acconto sul prezzo.
Attenzione. Se il contratto preliminare non viene registrato entro il termine stabilito sono previste delle sanzioni che variano in funzione del ritardo commesso.
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Dott. Francesco Agati Consulente Immobiliare
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