“MADRE MONNEZZA”: Terzo spettacolo di ARTEMIA OFF 7° edizione 2023

Arriva l’ultimo spettacolo della già nota 7° edizione di Artemia Off, la rassegna ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche lontane dalla scena teatrale tradizionale.

Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi, con uno sguardo rivolto particolarmente verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini, desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica.

Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico per proporre e apprezzare nuove e diverse forme di espressione.

La rassegna si svilupperà durante gli ultimi 3 weekend del mese di febbraio e avrà come protagonisti 3 spettacoli completamente diversi l’uno dall’altro ma con uno stesso filo conduttore: la sperimentazione.

Venerdì 24 e sabato 25 febbraio alle ore 21 e domenica 26 febbraio alle ore 18 andrà in scena l’ultimo spettacolo in rassegna: MADRE MONNEZZA.

Coprodotto dalla Compagnia Teatrale SinNombre Teatro e dallo stesso Centro Culturale Artemia, lo spettacolo diretto e scritto dalla penna del già noto autore Danilo Caiano, vedrà in scena la pluripremiata attrice Gisella Cesari in un monologo che siamo sicuri evidenzierà le doti di questa grande Artista.

Maria è anziana, vive sola in un appartamento completamente invaso dalla spazzatura, da cartacce, confezioni di plastica, ombrelli, sedie, bottiglie d’acqua, buste della spesa e bacinelle piene di panni.

Maria è minuta, claudicante, sempre con le mani gonfie per colpa di un principio di Artrite. L’unica cosa che le tiene compagnia è Mollichino, un topo albino che le è entrato in casa, attirato dalla spazzatura, che lei ormai ha “adottato”.

Le giornate di Maria scorrono tutte uguali, tra ricordi, album di foto sfogliati col magone e qualche biscottino offerto al piccolo Mollichino che ringrazia sempre con uno squittio.

La sua alienante routine viene interrotta dalla telefonata del figlio che le dà una grande notizia: Maria diventerà nonna di una bimba che chiameranno Aurora. Ma quella che dovrebbe essere una lieta notizia, per Maria, è il ritorno di un incubo che ha cercato di seppellire, anno dopo anno, bruciando una foto alla volta.

“Madre Monnezza” è un testo che parla di vecchiaia, solitudine, abbandono, ma non solo. Tratta del delicato ruolo della donna che, soprattutto negli anni passati, non era mai di sua proprietà, ma sempre assoggettata al padre, al marito o ai fratelli.

Maria incarna proprio tutti questi stereotipi eteropatriarcali, compreso quello della religione, oppio dei popoli e unica vera consolazione per chi, come lei, si avvicina alla morte. La presenza di Mollicchino, permette a Maria di parlare, a ruota libera, senza essere mai interrotta o contraddetta mai… o meglio quasi mai.

Mollicchino, però, non si vedrà mai in scena, poiché da buon topo, si nasconde, ma udiamo i suoi squittii di tanto in tanto.

La scena, ovviamente, è invasa da spazzatura di tutti i tipi, perché Maria, non butta più niente, come se volesse conservare, insieme alle cose, ogni ricordo, ogni sensazione, ogni attimo di questa vita che le sta sfuggendo di mano.

Gli unici oggetti, di cui si disfa, sono le fotografie. Le brucia, una ad una. Le ricordano di suo figlio Davide, di quando era depresso e per cercare di tirarlo su, lei e suo marito, gli avevano regalato una Polaroid.

Ma è un ricordo tutt’altro che felice, perché, per caso Maria troverà alcune foto scattate da suo figlio… ma il soggetto è orribile. Maria decide di bruciare le foto e di non farne parola con nessuno.

E così seppellisce questo segreto nel suo cuore, fino a quando una telefonata, proprio di suo figlio, scoperchierà il vaso di pandora.

Maria si trova reclusa, in casa, non esce e non vuole uscire, prigioniera dei suoi stessi oggetti. L’unico contatto con il mondo esterno è proprio il telefono e la chiamata che suo figlio le fa tutti i giorni, alla stessa ora.

Un flusso di coscienza, insomma, che si alterna a momenti di ricordo realizzati con musiche e frasi di movimento espressivo.

Il pubblico potrà ammirare ancora, prima e dopo lo spettacolo, la mostra personale “LA LUNA RIVELATA” dell’Artista Plastica Virginia Carbonelli che accompagna tutta la rassegna.

Spettacoli in programma alla 7° edizione di Artemia Off: GAETANO – FAVOLA ANARCHICA, testo e regia di Riccardo Pisani (11-12 febbraio); AL DI LÀ DELLA COLLINA scritto da Silvia Ponzo, con la Regia di Opificio03 (17-18-19 febbraio); MADRE MONNEZZA scritto e diretto da Danilo Caiano (24-25-26 febbraio).