Gender. Pro Vita Famiglia: barricate a Treviso contro carriera alias nelle scuole. Gravissimo patrocinio centrodestra
«Invitiamo le famiglie di Treviso a fare le barricate nelle scuole per difendere i loro figli dalla pericolosa proposta che la Rete Lenford-Avvocatura per i diritti Lgbti+ presenterà giovedì 20 ottobre per invitare i presidi degli istituti superiori della città (quindi anche le medie) ad adottare l’ideologica “carriera alias”.
Si tratta di una procedura totalmente illegale che rafforza nei minori l’idea di essere “nati nel corpo sbagliato” anche in presenza di incertezze emotive superficiali o influenzate da mode e tendenze del momento, con danni psicofisici potenzialmente irreversibili come testimoniato da centinaia di adolescenti “detransitioner” che cercano disperatamente di tornare sui passi di scelte non adeguatamente ponderate.
Se il centrodestra vuole il sostegno delle famiglie alle ormai prossime elezioni amministrative, il Comune deve ritirare il sostegno a questa pericolosa iniziativa.
Chiediamo poi ai presidi delle scuole trevigiane di non introdurre nei loro istituti pratiche illegali che scavalcano la scienza e violano il patto di corresponsabilità educativa su cui si fonda l’alleanza con le famiglie degli studenti.
Questo episodio rende ancor più urgente un intervento netto del prossimo Ministro dell’Istruzione contro l’ideologia gender nelle scuole, come chiesto dai quasi 35.000 sottoscrittori della nostra petizione», dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
«Presentando l’evento, l’avvocato Valentina Pizzol della Rete Lenford sostiene che la carriera alias servirebbe ad anticipare “l’effetto della sentenza di cambio di sesso all’interno della scuola”.
Una affermazione gravissima, dato che la sentenza per il cambio di sesso anagrafico riguarda un adulto e segue un lungo e complesso iter giuridico, sostenuto da visite e certificazioni mediche e cliniche sull’effettività e l’irreversibilità del processo dell’eventuale disforia di genere.
Con la carriera alias a scuola, invece, si bypassa del tutto questo iter e si incatena un minore a una presunta “identità di genere” scollegata dal sesso biologico senza le adeguate verifiche imposte da un approccio scientifico e clinico.
La carriera alias spalanca inoltre la porta ad altre iniziative che riguardano tutta la scuola e le altre famiglie, come i cosiddetti “bagni neutri” in cui ragazzi e ragazze possono entrare a prescindere dal loro sesso, in violazione delle norme vigenti.
Siamo pronti a mobilitare madri e padri di Treviso perché non siano ingannati da una iniziativa che, invece di includere, non fa altro che confondere nel profondo i loro figli», conclude Coghe.