Gela, Sviluppo Democratico: carenza servizio di igiene urbana

In un comunicato stampa il movimento politico Sviluppo Democratico punge la giunta comunale attraverso alcuni quesiti sull’ambiente e più in generale sui servizi di igiene comunale.

“Di fronte un problema complesso un leader non da risposte rapide, ma pone le giuste domande per permettere alla macchina amministrativa di arrivare alla soluzione con azioni trasparenti.

Proprio per questo motivo noi del movimento politico Sviluppo Democratico intendiamo stimolare il Sindaco, l’amministratore della Ghelas, l’ass.re all’ambiente, la commissione bilancio e la commissione ambiente e salute, a chiedersi perché la città, dopo un anno di commissariamento e un anno di nuova amministrazione, si trova in un perenne stato di degrado, con servizi come la cura del verde, il diserbo, lo spazzamento, il lavaggio di strade, vie e pubbliche piazze, nonché il posizionamento delle isole ecologiche e la pulizia del litorale che non vengono espletate, nonostante l’aumento della Tassa sui rifiuti nel 2019 e ancora nel 2020, con acconti richiesti dal comune, che per una famiglia di 2 persone sfiorano oltre 300 euro, in attesa del saldo di dicembre.

Il tutto con l’aggravante che in questo periodo di emergenza la città, svuotata della sua popolazione, si prestava per essere facilmente ripulita e riammodernata.

Per stimolare il senso critico di chi ci amministra forniamo alcuni indicatori pratici come:

1. Il Costo per i servizi resi dalla Ghelas che per il 2020 risulta raddoppiato, da poco più di tre milioni all’anno a 2 milioni per soli 6 mesi, interamente spesi senza che si veda alcun significativo risultato. Che fine hanno fatto queste risorse?

Con riferimento al grafico di fig. 1 e fig. 2, invitiamo la macchina amministrativa a riflettere sulla stratificazione dei costi della Ghelas che mostrano che il 62% del canone che il comune paga alla società viene speso per costi amministrativi e solo il 38% per l’operatività del servizio reso alla cittadinanza, e di questi solo il 20% per la manutenzione del verde.

Grafico 1
Grafico 2

Solo con un accurato controllo di gestione ci si può rendere conto che piuttosto che pensare a trasformare la Ghelas in un contenitore di incarichi, o di fargli gestire servizi che vanno oltre le capacità tecnico organizzative della stessa, come la gestione dei parcheggi e dell’illuminazione pubblica, senza adottare un progetto che vada oltre la mera gestione alla bisogna, occorrerebbe concentrarsi sui servizi essenziali per la cittadinanza.

2. Nel 2019 il costo per il servizio di igiene pubblica passa da 7 milioni a oltre 11 milioni di euro, e stranamente il servizio di raccolta, invece di essere incrementato, è stato ridotto in termini di giornate di raccolta dell’umido da 4 a 3 volte a settimana, azzeramento di distribuzione dei sacchetti per il conferimento della plastica e dell’umido, azzeramento del servizio di raccolta per le utenze commerciali in contrasto quanto previsto dal Capitolato Speciale d’appalto. Perché?

3. La percentuale di Raccolta Differenziata, unico strumento ufficiale e scientificamente riconosciuto per misurare quantitativamente il servizio di igiene pubblica di ogni paese civilizzato, da oltre 2 anni no viene pubblicato sul sito del comune, contravvenendo all’obbligo di trasparenza amministrativa, dopo che la regione ha reso noto che la % di RD per Gela è scesa sotto il 20%. Perché?

Oggi, grazie all’intervento di voi giornalisti, che continuate a essere l’unico specchio di ciò che realmente accade in città, scopriamo che i servizi sottratti alla cittadinanza si sono nuovamente trasformati in rifiuti abbandonati nelle vie della periferia della città. Non vorremo che le maggiori tasse pagate dai cittadini stia finendo in discarica assieme alla mancata raccolta differenziata, il cui obiettivo pari al 65% è un obbligo di legge. Chi ci sta guadagnando?

Non verremo arrivare alla conclusione che l’interesse dell’assessore al ramo non sia quello di garantire un servizio ritagliato alle esigenze del territorio, ma un servizio cucito sartorialmente per vestire un affidamento negoziato fuori dal percorso della gara per l’affidamento pluriennale del servizio, lanciato nel lontano 2017 e persosi oramai chissà dove. Come mai?

Con l’estate alle porte si ripropone, come già accaduto l’estate scorsa, il problema degli incendi delle aree verdi, per cui invitiamo il sindaco a verificare la linea politica di chi nella sua squadra di governo, non ha più alibi e deve garantire, oggi, un servizio essenziale per la tutela della salute pubblica, diversamente da quello che mostrano le sue azioni, volte a portare indietro l’orologio del servizio di igiene pubblica, nonostante il comune abbia le coperture per garantire quanto dovuto alla cittadinanza.

Si allegano delle foto di tre zone della città, simboliche dello stato di degrado in cui siamo costretti a vivere, di certo sintomatico di una situazione di emergenza igienico sanitaria che mi auguro l’ASP si appresti a verificare a tutela della salute dei cittadini Gelesi,  nonostante i funzionari del comune e il commissario straordinario avessero già fatto chiarezza ed equilibrato il capitolo dei costi per la gestione dell’ordinario servizio di igiene urbana, dotandosi degli strumenti economici per un buon governo della cosa pubblica.

Fino a quando dovremo ancora attendere? Invitiamo il sindaco a porre le giuste domande per fare chiarezza sull’operato di chi, da lui delegato, sta amministrando la cosa pubblica senza evidenti miglioramenti per la collettività”.