Incontro terme di Acqui: la proprietà non partecipa. Presidente di regione e sindaco danno mandato ai legali. “Ma restiamo disponibili al dialogo”.
Era in programma questa mattina alle 10 nella sede della Provincia di Asti, l’incontro sulle terme di Acqui concordato nei giorni scorsi con la proprietà.
All’incontro, convocato in un luogo neutro come esplicitamente richiesto dalla società Terme di Acqui, hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il Sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti e il direttore generale e il segretario generale dei due enti.
Assenti invece i rappresentanti della società che hanno fatto pervenire agli Enti una lettera, diffusa anche a mezzo stampa, nella quale si fa riferimento a questioni legali che non attengono però le attuali amministrazioni di Regione e Comune, dal momento che le cause intentate sono della precedente amministrazione comunale e la vendita delle Terme è della precedente amministrazione regionale.
La riunione si è comunque svolta tra le due istituzioni e si è conclusa alle 11.
Il presidente Cirio e il sindaco Rapetti confermano la piena disponibilità ad avviare un confronto con la proprietà nel segno del dialogo, ma parallelamente hanno convenuto di dare mandato a uno studio legale, esperto in materia di concessioni, di verificare tutti i profili possibili perché si ritiene evidente che, con la mancata aperture delle terme, si profili l’interruzione di un servizio di pubblica utilità e la lesione del diritto alla salute, considerato che i trattamenti termali sono oggetto di convenzione con l’Asl, e che vi siano danni all’indotto economico per la città e per gli operatori, oltre a quelli di inadempimento, che andranno quantificati.
A proposito del profilo sanitario, d’intesa con le istituzioni, nei prossimi giorni i parlamentari del territorio acquese, Molinari, Fornaro e Amich, attraverso interrogazioni parlamentari, chiederanno al ministro della Salute Orazio Schillaci, di verificare che non siano lese le garanzie sul diritto alla salute legato ai trattamenti sanitari svolti da Terme di Acqui in convenzione con il servizio sanitario nazionale.
«Per due volte abbiamo convocato la società Terme di Acqui a un incontro e per due volte la società ha ritenuto purtroppo di non presentarsi – dichiarano il presidente Cirio e il sindaco Rapetti –.
A questo punto diamo mandato ai legali di verificare la condizioni di revoca o decadenza delle concessioni, oltre alla quantificazione dei danni provocati dalla mancata apertura degli stabilimenti termali.
Contemporaneamente però restiamo disponibili a un incontro e ribadiamo il nostro impegno per la salvaguardia dell’eccellenza termale e dei lavoratori che da anni affrontano sacrifici e a cui va la nostra massima attenzione».