SCAM: “La storia di neve” recital pianistico Tzuyin Lin
Il delicato affresco di una mattinata d’inverno raccontata attraverso la musica dei compositori del Nord Europa. È questo il tema scelto dalla pianista, Tzuyin Lin, per il recital che terrà domenica 26 febbraio 2023 alle ore 18.30, all’Auditorium dell’Istituto Sacro Cuore, di via Milano, 47 a Catania, per la Società Catanese Amici della Musica.
«Con “La storia di neve” – spiega – voglio narrare le risate dei bambini e l’aurora boreale nel cielo di Norvegia ma anche la crudeltà della guerra e la stessa bellezza che da tempo immemore dà speranza agli uomini.
La neve, che cade leggera in fiocchi è poesia che arriva direttamente dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio ed è per questo che per il concerto della SCAM ho deciso di presentare i brani di compositori norvegesi e russi, le cui vite sono state spesso legate ai paesaggi innevati delle loro terre d’origine».
Nata a Taiwan, dove a soli quattro anni ha iniziato gli studi di pianoforte, la Lin ha vissuto a lungo in Russia, dove si è diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio “Cajkovskij” di Mosca studiando con la M° Polina Fedotova.
Per la pianista cinese questa sarà anche l’occasione per riallacciare il legame con la sua patria di formazione valorizzando, attraverso la musica di grandi autori, la bellezza della natura.
Interprete di un vasto repertorio che abbraccia epoche e stili diversi, la Lin aprirà il concerto con “L’allodola” di Michail Ivanovič Glinka, un brano semplice e malinconico usato come trascrizione virtuosistica per piano solo da Milij Alekseevič Balakirev.
Seguiranno poi: Novembre“Sulla Troika”, Gennaio “Accanto al focolare” eFebbraio“Il Carnevale”da “Le stagioni” di Pëtr Il’ič Cajkovskij, brani per lo più inspirati alle poesie di autori russi.
A chiudere la prima parte del concerto sarà la “Sonata” in Mi minore op.7 di Edvard Grieg, che attraverso quattro movimenti presenterà la magnificenza del regno del nord.
La seconda parte del recital vedrà, invece, l’esecuzione di due capolavori composti durante la Seconda Guerra mondiale da Sergei Prokofiev. «Se nella suite di “Cenerentola” op.102, – aggiunge la pianista – il musicista lascia correre la sua creatività e l’immaginazione dipingendo il carattere dei personaggi attraverso un acceso linguaggio musicale, creando così un bellissimo mondo di fantasia, in cui la musica infonde luce e speranza.
La virtuosissima “Sonata” n.7 in Si bemolle maggiore riflette, invece, la realtà crudele e violenta della guerra».
Una sonata, come la definì lo stesso autore, scritta “con il pugno, per fare sobbalzare la nonna”, la cui complessità tecnica, pressoché estrema, la fa considerare da molti il principale capolavoro pianistico di Prokofiev.