Mezzogiorno Federato

La piscina ferma da un anno, il palazzetto dello sport inutilizzato, la Villa Amedeo impraticabile da mesi, lo scorrimento veloce e le autostrade per Catania e per Palermo ridotte a trazzere con corsie uniche e grossi rischi di incidenti.

Come se non bastasse una sanità che fa acqua da tutte le parti, con primari e anestesisti in fuga e reparti che funzionano a singhiozzo.

Il quarto polo sanitario rimane solo un lontano ricordo!

Non è una situazione sostenibile a lungo, anche perché perdura ormai da mesi se non da anni.

Ormai siamo arrivati sull’orlo dell’abisso e i Nisseni, pur conoscendo queste criticità, non si muovono, poche voci si alzano a protestare, a far sentire nei palazzi del potere il proprio disagio.

È di questi giorni una intervista a cinque colonne su ” La Sicilia ” del Vescovo di Caltanissetta S. E. padre Mario Russotto, il quale con passione denuncia i mali atavici della nostra città, affrontando conforza le criticità di un territorio che non merita la situazione di abbandono in cui versa.

Siamo al penultimo posto nella graduatoria delle province d’Italia per quanto riguarda i livelli occupazionali, il reddito pro capite, il benessere e i servizi erogati ai cittadini.

Se il Vescovo è arrivato a dire che bisogna occupare pacificamente i palazzi del potere, senza usare la violenza, contro quella violenza che i cittadini di Caltanissetta subiscono ogni giorno da anni se non da decenni.

È arrivato il momento di dire basta, di reagire e se non bastano le voci dei partiti, dei sindacati e delle associazioni, riuniamoci attorno al Vescovo con l’intento di cambiare, di dare una svolta alla politica, di prendere in mano la protesta e l’indignazione.

Questo però non è sufficiente: occorre un programma di ampio respiro, occorre che tutti noi ci diamo da fare, che le forze vive e giovani della città partecipino attivamente a fare rinascere Caltanissetta dalle ceneri, per riportarla ai tempi della ” Piccola Atene ” per riportarla come merita al ” centro del centro “.