Israele, aiuti militari all’Ucraina
È il gioco delle tre carte quello che motiva Israele a fornire aiuti militari all’Ucraina.
Gli equilibri tra Israele, Russia e Iran: il gioco delle tre carte
Tutto dipende dal posizionamento delle altre due, di carte, la Russia e l’Iran, con Mosca sempre più vicina a Teheran da cui riceve i droni kamikaze che confluiscono nei suoi arsenali per sostenere il conflitto contro Kiev.
Una partnership di necessità tra Russia e Iran che non piace a Israele, nemico numero 1 della Repubblica Islamica.
Lo strappo sembra dunque consumarsi nello scambio di messaggi di intimidazione.
“Una mossa avventata che distruggerà le relazioni tra i nostri Paesi” ha commentato su Telegram il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, alla notizia del sostegno all’Ucraina da parte di Israele.
Israele abbandona la neutralità
Ma Tel Aviv ha scelto Kiev, accantonando la linea neutrale, decisa ad inizio guerra per non indisporre la Russia, militarmente presente in Siria.
In più: i servizi israeliani starebbero aiutando gli ucraini a intercettare i droni targati Teheran.
Il ministro israeliano per la Diaspora, Nachman Shai, l’ha annunciato su Twitter: “La consegna da parte dell’Iran di missili balistici alla Russia è una chiamata per Israele, perché fornisca aiuto militare all’Ucraina”.
Sul fronte opposto, l’isolamento internazionale e un’economia sofferente e in entrambi i casi soffocata dalle sanzioni avvicina Russia e Iran. Con Putin che bussa alla porta di Raisi per colmare la carenza di armamenti per la guerra in Ucraina.