Il SINALP, il nuovo governo Meloni e la rappresentanza della Sicilia
È stata completata la squadra di Governo Meloni con 8 viceministri e 31 sottosegretari che affiancheranno i Ministri precedentemente nominati. Il Sinalp Sicilia per mezzo del Segretario Regionale Dr. Andrea Monteleone si congratula con il nuovo Governo Meloni che sicuramente saprà fare bene nell’interesse di tutti gli Italiani.
Niente da eccepire su chi è stato nominato Ministro, Viceministro e Sottosegretario, qualcuno è già conosciuto ed avremo modo di vedere come saprà migliorare la sua capacità politica, degli altri non ne conosciamo le qualità professionali, la loro preparazione politica e la capacità di avere una visione chiara di quello che l’Italia ha bisogno per risollevarsi da un ventennio di Governi ideologici e scollegati dalla realtà.
Ma da una semplice lettura dell’elenco di questi rappresentanti del popolo, dobbiamo constatare, nostro malgrado, che la Sicilia è presente solo con l’On. Matilde Siracusano di FI che diventa Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, oltre naturalmente al Ministro per il Sud Sen. Nello Musumeci.
Abbiamo cercato di ragionare sulle motivazioni più o meno logiche che hanno portato a questa evidente scelta di escludere quasi del tutto la Sicilia da questo Governo fortemente voluto anche dai Siciliani, ma non riusciamo a trovarne una, che sia logica e plausibile.
Possiamo anche comprendere che la distribuzione delle ambite cariche sia stata fatta nel meticoloso rispetto del Manuale Cencelli, ma non possiamo mai accettare che questo Governo abbia una così sparutissima rappresentanza di politici del sud e della Sicilia.
La Sicilia pur essendo al centro del mediterraneo, pur essendo la porta di accesso dell’Europa per le nazioni africane ed asiatiche, pur essendo la Regione che possiede i più grandi giacimenti di petrolio e di gas dell’intera Italia, continua ad essere sempre relegata nei titoli di coda del grande film che dovrà illustrare la rinascita della nostra Nazione.
Una Regione che rappresenta quasi il 10% della popolazione italiana è stata costretta a cedere alcuni collegi elettorali a personaggi catapultati da altre parti d’Italia con logiche e spiegazioni incomprensibili, per non dire altro con relativa conseguenziale denuncia.
Una Regione che fin dalla sua nascita storica ha sempre avuto un ruolo di primo piano in tutti gli eventi, positivi e negativi, che si sono susseguiti in Italia, oggi si ritrova quasi assente nel primo Governo voluto dal popolo, anche siciliano, dopo 20 anni circa di Governi cosiddetti del Presidente, tecnici, e di unità nazionale.
Questo Governo è stato fortemente voluto dalla maggioranza dei Siciliani riuscendo a surclassare anche l’araba fenicia del Reddito di Cittadinanza sbandierata dal M5S come loro cavallo di battaglia, e prova ne è la quasi totale vittoria del centrodestra in tutta la Regione Siciliana.
Rappresentare la Sicilia, in questo Governo, con un solo Ministro, tra l’altro senza portafoglio, ed un solo Sottosegretario, tra l’altro per i Rapporti con il Parlamento, e quindi sicuramente non collegato con le problematiche del territorio e con il popolo, in questi giorni viene vissuta dai Siciliani come un declassamento, come una punizione, come una marginalità endemica dovuta alla Sicilia rispetto al resto d’Italia.
Infine, senza nulla voler togliere alle indubbie doti professionali e politiche dei due rappresentanti siciliani del Governo Meloni, va evidenziato che la Sicilia Occidentale e Palermo, la quinta città d’Italia, risultano totalmente assenti da questo Governo e sottorappresentata anche nel nuovo Parlamento grazie al catapultamento di tanti personaggi di altre regioni voluti dalle Segreterie Nazionali dei partiti.
Pur con questa evidentissima discrasia perpetrata contro la Sicilia ed i siciliani come O.S. ci auguriamo che il nuovo Governo Meloni si soffermi e risolva le tantissime emergenze che si sono accumulate nel tempo in questa terra, con una massima attenzione al lavoro, alla viabilità interna dell’Isola, e al corretto funzionamento degli enti locali che sono nella maggioranza dei casi ormai allo sbando ed al rischio default.