Carriera Alias. Pro Vita Famiglia. Ufficio Scolastico Regionale faccia rispettare legge. Ci appelleremo al Miur
«La “carriera alias” è una procedura totalmente illegale, perché gli organi collegiali scolastici non hanno alcun potere di modificare a piacimento i dati anagrafici degli studenti sulla base di presunte identità di genere auto-percepite per di più prive di qualsiasi riscontro clinico.
È grave che la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto Carmela Palumbo abbia definito “non obbligatoria” la carriera alias, quando è invece obbligatorio il suo rigetto.
Chiediamo pertanto all’USR del Veneto di far rispettare la legge invitando i presidi a rifiutare la proposta di carriera alias presentata oggi a Treviso dalla Rete Lenford-Avvocatura per i diritti Lgbti+.
Su questo tema interpelleremo immediatamente il nuovo Ministro dell’Istruzione appena sarà formato il Governo, affinché emani un atto chiarificatore e vincolante», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
«Siamo soddisfatti – prosegue Coghe – che il Sindaco Mario Conte abbia preso le distanze dall’evento, ma segnaliamo che nella locandina dello stesso campeggia il logo della Commissione Pari Opportunità del Comune, con la presenza e i saluti della presidente Valeria Zagolin.
Il ruolo dell’amministrazione trevigiana in questa vicenda va dunque oltre la concessione della sala, e ci chiediamo quale sia la posizione politica della maggioranza sulla promozione di uno strumento illegale che rischia di rafforzare nei minori l’idea malsana di essere “nati nel corpo sbagliato” anche in presenza di incertezze emotive superficiali o influenzate da mode e tendenze del momento, con danni psicofisici potenzialmente irreversibili.
Ribadiamo l’intenzione di mobilitare le famiglie di Treviso che vogliono difendere i loro figli da questi attacchi ideologici gravissimi», conclude Coghe.