Terza Età. Pro Vita Famiglia chiede al Governo un Sottosegretario ad hoc e interventi socio-economici a tutela di nonni e anziani
«Il nuovo Governo dovrà valorizzare e tutelare, con misure culturali e socio-economiche concrete, gli oltre 13 milioni di nonni e anziani del nostro Paese, con una particolare attenzione agli oltre 500.000 di italiani in terza età che vivono gravi condizioni di indigenza, con difficoltà motorie e privi di adeguati aiuti per affrontare le più normali attività quotidiane.
Serve dunque nominare un Sottosegretario per la Terza Età al Ministero delle Politiche Sociali che si prenda in carico la cura e lo sviluppo di queste misure concrete. I nostri nonni e le nostre nonne rappresentano le nostre radici, il pilastro delle famiglie e la più grande nascosta e gratuita risorsa per il Paese!», così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, in occasione della Conferenza Stampa di presentazione della Campagna “Grazie a Dio ci sono i Nonni!”, che chiede al nuovo Governo di valorizzare e tutelare gli anziani in Italia, già partita nelle scorse settimane con una serie di affissioni su Roma, Milano, Napoli e provincia e che proseguirà con una petizione popolare che sarà lanciata lunedì prossimo.
Durante l’evento, che si è tenuto a Roma, presso l’Hotel Cristallo in piazza Monte Citorio, un’ampia panoramica statistica e sociologica sul valore sociale dei Nonni è stata presentata da Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat.
«Negli ultimi anni, a seguito delle limitate strutture pubbliche di assistenza, è aumentato notevolmente il contributo dei nonni nel quadro delle reti di welfare familiare – ha spiegato Blangiardo – e al contempo l’aspettativa di vita si è allungata da far emergere la cosiddetta “Terza Età”.
Il 39% dei bambini viene accudito dai nonni quando i genitori si trovano a lavoro, mentre l’età media di chi ha un nipote è aumentata a quasi 71 anni.
Le prospettive future, inoltre, parlano di un crescente numero di pensionati, ma negli ultimi decenni è diminuita la percentuale di coloro che dichiarano di avere vicini di casa su cui poter contare».
Questo contesto porta l’Italia ad essere un Paese con molti anziani, ma allo stesso tempo con una scarsa assistenza nei loro confronti se manca la famiglia a loro supporto.
Per questo, tra le richieste avanzate da Pro Vita & Famiglia, c’è quella di maggiori e più adeguati sostegni per le attività più semplici come la cura delle persone o della casa e l’istituzione di un Numero Verde per aiutare gli anziani nella risoluzione di problemi – soprattutto tecnologici – e fornire loro supporto quotidiano.
«Oltre ai servizi di assistenza pratica a livello locale – spiega sempre Toni Brandi – chiediamo a Parlamento e Governo di istituire altre iniziative simboliche di valore culturale, come intitolare una piazza ai “Nonni d’Italia” in tutti i capoluoghi e organizzare, ogni 2 ottobre, in occasione della Festa dei Nonni, manifestazioni, eventi celebrativi sul ruolo sociale degli anziani che coinvolgano le scuole e la cittadinanza e l’istituzione di un numero verde nazionale per le emergenze causate dalla solitudine e dall’esclusione sociale degli anziani».
«Chiediamo – aggiunge Giuseppe Zola, presidente dell’Associazione Nonni 2.0 – detrazioni fiscali per le spese, documentate, che i nonni si trovano ad affrontare per le attività scolastiche, universitarie, lavorative e sportive dei nipoti e che proprio i nonni possano diventare protagonisti nella vita scolastica dei nipoti venendo delegati dai genitori che si trovano impossibilitati a partecipare a colloqui, incontri o organi di rappresentanza».
«Infine, ma non ovviamente per importanza – conclude Francesca Romana Poleggi del Direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus – chiediamo di tutelare gli anziani dalla mentalità eutanasica e dalla “cultura dello scarto”, finanziando in modo adeguato e applicando realmente la Legge 38/2010 sulle cure palliative».