Russia e Ucraina sull’esportazione del grano: UE spera in un accordo
L’Unione Europea spera che questa settimana si possa raggiungere un accordo tra Ucraina e Russia sulle esportazioni di grano.
I negoziatori dei due Paesi si sono incontrati la scorsa settimana a Istanbul, in Turchia, insieme a rappresentanti delle Nazioni Unite, per trovare una soluzione che permetta di esportare milioni di tonnellate di cereali ucraini attualmente bloccati nei porti del Mar Nero. E un nuovo incontro in Turchia è previsto questa settimana.
Per l’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, “questa potrebbe essere la cosa più importante che la comunità internazionale sta affrontando. La cosa più preoccupante è la mancanza di cibo in molti Paesi del mondo“.
I 27 Paesi UE e i loro partner occidentali hanno accusato Mosca di usare il cibo come arma e di prendere deliberatamente di mira le infrastrutture agricole dell’Ucraina.
Nel frattempo, però, sia l’Ucraina che la Russia si sono accusate reciprocamente di aver minato il Mar Nero per impedire alla controparte di lanciare attacchi anfibi, il che ha contribuito in larga misura al blocco delle esportazioni, dato che la maggior parte dei cereali ucraini veniva precedentemente esportata attraverso il Mar Nero.
Borrell, che ha parlato con i giornalisti prima della riunione dei ministri degli Affari esteri dell’UE a Bruxelles, ha detto che l’Unione sta “facendo tutto il possibile per sostenere” l’uscita di “questi cereali attraverso altre vie, come le corsie di solidarietà e il Mar Nero, verso la Romania, la Bulgaria. Ma non è sufficiente“.
“Quindi spero, e credo di avere una speranza, che questa settimana sia possibile raggiungere un accordo per sbloccare Odesa e altri porti ucraini. La vita di migliaia, decine di migliaia di persone dipende da questo accordo. Non si tratta quindi di un gioco diplomatico. È una questione di vita o di morte per molti esseri umani“, ha sottolineato Borrell.
“La Russia deve sbloccare e permettere l’esportazione del grano ucraino. Altrimenti, dovremo continuare a sostenere che stanno usando il cibo come un’arma senza alcun tipo di considerazione per le vite umane. Questo va detto a gran voce”, ha concluso.
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