Aborto. Pro Vita Famiglia: “Nostri aiuti sono risposta a donne lasciate sole”

«Torna il nostro progetto “Un Dono per la Vita”, giunto alla sua 15esima edizione: stamattina, nella nostra sede romana, abbiamo consegnato passeggini, culle, ciucci, biberon insieme ad alcuni giocattoli, donati dall’Associazione Cristiana Evangelica, per ringraziare 10 donne che nelle difficoltà hanno accolto la vita nascente, arricchendo con il loro coraggio tutta la società.

Abbiamo aiutato oltre 120 madri, innanzitutto perché un bimbo che viene al mondo è una buona notizia per tutti, non solo per i genitori: unico, irripetibile, prezioso.

Oggi, invece, la cifra stilistica della maternità è la solitudine. È urgente rispondere alla cultura dello scarto che abbandona a loro stesse le donne che affrontano una gravidanza difficile o inaspettata, a meno che non abortiscano.

Mentre la politica racconta solo bugie sull’aborto, l’unico dato di realtà è che oggi lo Stato aiuta una donna in difficoltà solo se abortisce; se invece vuole accogliere la vita del figlio, deve arrangiarsi.

Mentre a nessuna oggi è negato l’aborto, quante donne che avrebbero voluto accogliere il figlio sono state costrette ad abortire? Questa è una grave ingiustizia che grida vendetta e che si aggiunge a quella di continuare a negare, nel 2022, nonostante gli ecografi, che l’aborto uccide un essere umano.

Ma quale autodeterminazione se tutto è falsificato e se gli aiuti sono offerti dallo Stato solo a chi sceglie l’aborto? Quale libertà se non si è liberi di sapere cosa è l’aborto e quali sono le conseguenze fisiche e psicologiche sulle mamme?

Quale diritto si può fondare sul non riconoscimento di un essere umano per eliminarlo? La vera libertà a 360 gradi è quella che non lascia indietro nessuno, che accoglie tutti nella verità e riconosce i diritti di tutti senza discriminare nessuno per luogo dove si trova, età, dimensione», così Maria Rachele Ruiu, membro del Direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus.