“Birdwatching a km 0”, iniziativa di Raffaele Imondi

“Sono riuscito a filmare gli uccelli migratori provenienti dall’Africa, ha dichiarato la Guida Ambientale Escursionistica, Raffaele Imondi, autore di un meraviglioso cortometraggio realizzato a distanza, dal balcone di casa, grazie a strumentazione professionale, si chiama  birdwatching a km 0, iniziativa nazionale nata nelle scorse settimane proprio in seguito al Coronavirus che ha afflitto il nostro paese.

Consiste nell’osservare e magari fotografare o filmare le varie specie di uccelli presenti fuori la nostra abitazione senza dover uscire di casa rispettando le direttive nazionali. In tutta Italia abbiamo filmato dalle nostre case per poi realizzare dei veri cortometraggi sulle varie specie di uccelli che abbiamo sotto casa”.

“Una volta pubblicati poi sui social, prosegue la Guida ambientale, i cortometraggi hanno dato la possibilità di narrare a chi stava a casa il fenomeno in questo caso della migrazione degli uccelli. Un modo tra l’altro di passare del tempo in modo piacevole dedicandoci alla nostra passione. Io sono riuscito a filmare le azioni dell’Averla Capirossa proveniente dall’Africa e non solo”.

“Non tutti sanno ad esempio, continua Imondi, che i nostri giardini di casa o ancora i parchi urbani offrono riparo a numerose specie di uccelli sia stanziali che migratori…i quali dopo una breve pausa riprendono il viaggio per altre destinazioni. Nel corso degli anni ho imparato a distinguere il canto delle varie specie presenti così da trarne vantaggio anche nel filmarle. 

A Torre del Greco ad esempio ho catturato il comportamento di due upupe: dapprima si vede un esemplare privo di un occhio appollaiato su un ramo, poi ne arriva un altro che lo imbecca, si direbbe amorevolmente. Ho avuto il privilegio di assistere più volte a questa scena  a dimostrazione del fatto che è diventato, nella coppia, una prassi abbastanza consolidata”.

“Alcune delle specie che ho filmato ora sono più comuni come il merlo, la cornacchia, la gazza – ha proseguito Imondi – ma altre più difficili da riprendere come il rigogolo, l’Averla Capirossa o ad esempio la schiva civetta.È necessario avere tanta passione e pazienza e soprattutto un buon occhio…cosa che si acquista nel tempo. Come guida ambientale escursionistica penso che sia molto importante divulgare la natura che ci circonda in modo da far avvicinare sempre più persone a questo meraviglioso mondo…un mondo che reclama più spazio.

Uno spazio che l’uomo ha sottratto  a tante specie viventi credendo di essere il padrone e non una componente di questa terra. Alcuni sono uccelli migratori che vengono dall’Africa come il rigogolo e vengono qui per la riproduzione. Alcune non immaginavo di vederle così vicino ai palazzi perché sono molto schive come le tortore selvatiche, come l’Averla Capirossa o anche la balia nera sono specie di passaggio che si sono riposate per poi riprendere il viaggio verso siti più idonei. Penso che noi Guide Ambientali Escursionistiche potremmo lanciare un appello chiaro al Governo: dateci la possibilità di collaborare con le scuole nell’ambito dei progetti di didattica a distanza”.

“Il birdwatching a Km 0 e le escursioni virtuali, grazie alle quali numerose Guide stanno raccontando a centinaia di ragazzi posti che non avrebbero mai visto, conclude Imondi, sono diventati realtà in questo periodo di distanziamento sociale. Potremmo essere parte di materie importanti come l’Educazione Ambientale da affiancare alla Geografia o ancora alla stessa Storia dell’Italia”.