Terremoto de L’Aquila: “il coronavirus non spegnerà la luce dei nostri ragazzi e di quanti persero la vita”

“Questa notte alle ore 24 poniamo un lume acceso fuori ai nostri balconi, alle nostre terrazze d’Italia per non dimenticare quanti persero la vita tra il 5 ed il 6 Aprile del 2009. Ogni anno abbiamo potuto ricordarli a L’Aquila con la fiaccolata notturna alla quale partecipavano anche i genitori dei ragazzi che quella notte purtroppo ci lasciarono e tra loro c’era anche mio figlio Nicola”. E’ l’appello di Sergio Bianchi, papà di Nicola che ha dato vita ad un’associazione “Avus 2009” dove Avus sta per Associazione Vittime Universitarie del Sisma.

“Da 7 anni l’Associazione nata dopo la morte dei nostri figli universitari si impegna, grazie al giornalista Umberto Braccili, con un premio alla migliore tesi sulla prevenzione sismica nelle facoltà italiane. Umberto ha scritto un libro con meravigliose testimonianze sui nostri ragazzi ed i proventi del libro li ha devoluti al finanziamento del Premio.

Con il Premio AVUS abbiamo girato tutte le Università italiane – ha continuato Bianchi – abbiamo parlato agli scienziati del domani, ai ragazzi di oggi. Non ci siamo mai fermati, mai! Siamo andati avanti anche quest’anno grazie alla Società Italiana di Geologia Ambientale. Ed anche per l’edizione 2020 abbiamo decretato il vincitore. È l’architetto Cristina Orlandi del Politecnico di Torino, abruzzese di Roccamontepiano con una tesi su strutture e socializzazione tra Onna e Paganica.

Il Coronavirus non fermerà i nostri ricordi. In assenza dell’evento che tradizionalmente tenevamo con lo svolgimento della cerimonia di consegna, abbiamo realizzato un video con testimonianze e ricostruzione dei fatti.   

La voce narrante è quella di Braccili che ha ricostruito gli eventi, poi interviste a ragazzi che si sono salvati ed anche al giornalista Giustino Parisse che perse la famiglia.

E’ stato bello ricordarli anche così. Poi alle 24 tutti potranno accendere un lumino e partecipare alla diretta social dal Duomo de L’Aquila con la lettura di tutti i nomi delle persone che da quella notte non ci sono più”.  

Un video ricco di ricostruzione, documentazione, testimonianze ed anche di immaginazione sul come sarebbe stata la vita di questi ragazzi che quella notte lasciarono questa Terra.       

“Siamo rimasti delusi dal comportamento dello Stato – ha dichiarato Sergio Bianchi nel video – perché ci aspettavamo un minimo di giustizia ed un minimo di considerazione. I nostri figli non sono stati considerati ne dallo Stato e ne dalla politica”. 

“La mia analisi di questi ultimi 11 anni dal terremoto – ha dichiarato Parisse nel video – mi porta ad usare una frase forse anche molto abusata ma che calza bene: un’occasione persa. I nostri borghi non hanno piu’ un’anima”.