Giarrusso (PE): “Sulla canapa abbattiamo tabù culturale, possibili oltre 200 mila posti di lavoro”

“Cerchiamo di dare un contributo scientifico e pragmatico sulla canapa, abbattendo tabù culturali e creando ricchezza, spiegando quello che rappresenta dal punto di vista economico e anche medico: regolamentarla correttamente creerebbe più di 200mila posti di lavoro”.

Così l’europarlamentare Dino Giarrusso, componente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, in occasione dell’evento sulla canapa medica, organizzato dallo stesso deputato oggi a Catania.

“Il tabù culturale legato alla pianta va superato facendo informazione scientifica e seria, separando totalmente la canapa e i suoi mille usi dal consumo ludico, comunque foriero di problemi sociali ben più lievi rispetto all’alcol, che è invece tollerato”, continua Giarrusso, che rileva: “Stiamo facendo questa operazione verità oggi a Catania con gli interventi di quei pazienti che devono curarsi con la canapa e hanno problemi a procurarsela, come Santa Sarta; con le testimonianze di docenti universitari o come quella dell’ingegner Giuseppe Brancatelli, che grazie alla canapa ha fatto vivere alla propria madre, malata di Alzheimer, gli ultimi anni della sua vita in modo sereno”.

Aggiunge il deputato: “La canapa è un potenziale tesoro; l’Italia era il primo produttore mondiale, prima che fosse messa al bando. Soprattutto per il Sud, si potrebbe costruire una economia che abbraccia diversi settori – l’industria medica, edile, tessile, cosmetica, alimentare e industriale -, capace di impiegare proprio quei giovani, altamente formati, oggi costretti a emigrare.

Non dimentichiamo che la canapa intercetta sia la filiera agroalimentare che quella farmaceutica, due asset strategici del sistema Paese”, chiosa l’esponente catanese, che nota: “Incontri come questo, ci consentono di valutare le storie di chi ha inserito in modo intelligente la canapa nell’economia di una comunità, come in Canada, California o in Uruguay, sottraendo potere alle mafie, e bonificando l’economia criminale”.

“I pazienti che hanno bisogno di cannabis terapeutica non possono essere abbandonati. Occorre superare questo tabù con regole europee di univoca interpretazione e facendo informazione corretta e scientifica”, conclude Giarrusso.