Policlinico universitario: un grande progetto o una guerra fra poveri?

Mi sembra di assistere ad una guerra fra poveri: Caltanissetta, Enna e Agrigento l’un contro l’altra armata e tutte e tre in fondo alla graduatoria delle città e delle province italiane per quanto riguarda i livelli di benessere e di occupazione.

Possibile che a nessuno venga un’idea che unisca invece di dividere?

Possibile che a nessuno venga l’idea di mettere insieme le povere risorse di ciascuna di queste città e fare in modo che si possa collaborare alla ricerca di un unico progetto che coinvolga le tre province, proponendo qualcosa di nuovo e di alternativo?

Per esempio un “aeroporto intercontinentale del centro Sicilia”!

Per esempio una “unica Università del Mediterraneo ” capace di attrarre dai paesi limitrofi dell’Africa nord sahariana!

Ed infine un ” grande policlinico ” che coinvolga tutte e tre le province del centro Sicilia sempre più vicine grazie alle autostrade e alle strade veloci in via di ultimazione!

È purtroppo una storia che si ripete e si alimenta stupidamente da decenni da un campanilismo becero che non fa altro che metterci gli uni contro gli altri in una battaglia che non vedrà mai un vincitore.

Enna ha fatto una università ” ibrida “, cioè privata, alimentata però da fondi pubblici, che sicuramente non figura tra le migliori università d’Italia.

Agrigento e Caltanissetta sopravvivono con “consorzi universitari ” che dipendono per tutto da altre università. 

L’ospedale di Caltanissetta, che doveva essere il “quarto polo sanitario regionale ” vive un triste momento di abbandono e di mancanza di una vera governance.

Per farla breve nessuno dei” piccoli progetti ” varati nelle tre città si è trasformato in un vero grande progetto capace di sollevare le sorti e l’economia del territorio centrale della Sicilia.

Neanche il PNRR è riuscito a stimolare i nostri modesti governanti a pensare a qualcosa di grande e coinvolgente.

Mancano gli uomini e le idee, una volta mancavano anche i soldi, ma oggi i soldi potrebbero esserci e in abbondanza!

Eppure non siamo stati capaci di pensare né progettare un futuro diverso, al di là e al di sopra di piccole università, piccoli ospedali, piccoli policlinici.

Nulla di importante, solo fumo negli occhi, solo piccole iniziative capaci di riempire le tasche di qualcuno, di fare felice qualche affittacamere, ma certamente incapaci di agire sul territorio vasto del centro Sicilia.