Termini Imerese, si parla degli insediamenti negli Iblei durante il Medioevo al Corso promosso da BCsicilia

Gli insediamenti di età post classica nell’area della Sicilia meridionale, negli Iblei ragusani, sono caratterizzati da una varietà tipologica: villaggi rurali aperti, città arroccate e fortificate.

Questi insediamenti sono databili dall’XI al 1693. La recente ricerca archeologica ha scoperto alcune case di un villaggio rurale islamico nel Casale di Sanctae Crucis de Rosacambra (S. Croce Camerina).

In questo abitato è stato pure individuato un edificio che può essere stato un Hammam databile all’XI secolo. Una Cuba è probabile che sia da identificare nell’edificio del Castello di Comiso.

Nell’area orientale del territorio, nelle gole scavate nell’altopiano, l’insediamento è caratterizzato da case scavate nella roccia. Qui si formano vere e proprie “città trogloditiche” con case rupestri (a Cava Ispica, alle Grotte Cadute, al Castello).

Questa tipologia insediativa deriva probabilmente da tradizioni costruttive nord africane, berbere, probabilmente importate in Sicilia con l’arrivo degli arabi.

Alcuni di questi insediamenti rupestri nel XIII-XIV secolo sono sopravvissuti con l’arroccamento difensivo delle aree direzionali che sono state fortificate, come nel caso di Modica, Ragusa, Scicli, Ispica (il fortilitium).

Oggi la ricerca archeologica condotta in alcuni di questi abitati ha riportato alla luce palazzi fortificati (a Modica) e spazi pubblici (al Fortilitium di Ispica e a Terravecchia di Giarratana). Questi insediamenti di età rinascimentale sono state le città distrutte dal terremoto dell’11 gennaio del 1693.

Giovanni Di Stefano è archeologo, attualmente professore di Archeologia del Mediterraneo Tardoantico all’Università della Calabria e di Architettura e Urbanistica delle Città Romane delle province del nord Africa, presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Di Stefano è stato Dirigente Archeologo della Regione Sicilia e Direttore del Museo e del Parco archeologico di Camarina e di Cava d’Ispica. Tiene altresì seminari e laboratori all’Università di Catania e all’Università di Messina (in questo Ateneo su “Le antichità giudaiche della Sicilia”).

E’ inoltre Direttore della missione archeologica italiana a Cartagine (per lo scavo dell’Anfiteatro) e della Missione archeologica italiana a Malta-Ta Wilga.

Ha pubblicato, per la casa editrice Novecento, con Antonio Di Vita, un volume su Camarina, con Sellerio Editore su Kaukana e su Camarina con Paola Pelagatti, e per Giunti Editore sui bronzi siculi di Castelluccio e sul relitto delle Colonne di Camarina, ancora con l’Electa sul Museo di Ragusa e poi su Cartagine con Fabrizio Serra editore, e infine “Schiavi e padroni nella Sicilia Romana”, “Potere e consenso dai Severi a Costantino”, “I Vinti del Tardoantico” e “Gerarchie sociali nella Sicilia greca” con l’editore Punto L.