Internet in Europa: cresce l’uso per comunicazioni e non solo
L’uso di internet in Europa è cresciuto in maniera considerevole negli ultimi anni: lo rivela l’ultima indagine Eurostat in merito, che evidenzia come il 90% delle persone di età inferiore a 74 anni abbia utilizzato almeno una volta la rete in tre mesi. Ma quali sono attualmente le attività più svolte online?
Gli europei e internet: l’uso del web su del 22% in 7 anni
Internet è oggi uno strumento di grandissima importanza sia a livello comunicativo che per ciò che riguarda scopi professionali e di intrattenimento, di conseguenza il suo peso sulla società è sempre più evidente. Stando a quanto rilevato dall’Eurostat nel 2022, infatti, ben il 90% delle persone residenti nel vecchio continente ha dichiarato di aver fatto accesso alla rete almeno una volta nel trimestre precedente all’intervista, con un picco del 98% in Lussemburgo e il dato più basso in Bulgaria, al 78%.
Il valore evidenzia la netta crescita del web, che appena 7 anni fa copriva il 78% della popolazione e cinque anni prima il 67%, mentre ora si avvicina a una quota pari quasi al totale dei cittadini. Il trend positivo è da ascrivere a diversi fattori, che riguardano sia il miglioramento tecnologico dei dispositivi e delle reti, che la disponibilità di servizi sempre più efficienti e vari, che hanno fatto avvicinare a internet fasce più ampie ed eterogenee di utenza. A questo punto viene dunque da chiedersi quali siano le attività online preferite dagli europei: ecco i risultati dell’indagine.
L’uso della rete nel vecchio continente: dominano le comunicazioni interpersonali
La rete internet si rivela sempre più utile per comunicare con gli altri: è proprio questa, infatti, l’attività online più diffusa a livello europeo, favorita anche dalla disponibilità di software e applicazioni molto più efficienti che in passato, che permettono non soltanto di scambiare messaggi ma anche di effettuare videochiamate e conferenze di gruppo. Non è un caso che ben il 72% degli europei abbia confermato di aver usato questo tipo di servizi con una certa frequenza, sfruttandoli sia per rimanere in contatto con amici e familiari che per semplificare comunicazioni di lavoro e invio di foto, video e documenti.
La tendenza appare confermata anche dai dati relativi ai download effettuati sui principali app store, dove proprio servizi come WhatsApp, Telegram e Facebook Messenger risultano ai primi posti per numero di utenti a livello globale.
Dalla ricerca di informazioni all’intrattenimento: le altre attività svolte in rete
Subito dopo le comunicazioni, gli utenti europei usano il web per la ricerca di informazioni su beni e servizi (quota pari al 70% degli intervistati), un’attività questa che include sia le ricerche che precedono lo shopping online e offline che approfondimenti sulle tematiche di proprio interesse. Corre sul web anche il settore dell’informazione, con la lettura di giornali online e portali di notizie che raggiunge quota 64%, ma particolarmente interessante è l’esplosione dei servizi di intrattenimento, che toccano percentuali sempre più alte anno dopo anno.
In questo particolare settore, per esempio, rientrano la visione di film e contenuti video in streaming (al 65%), l’ascolto di musica digitale (54%) e i giochi online, con questi ultimi che oggi possono contare su piattaforme avanzate che consentono di accedere a diverse tipologie di videogame, dai più moderni eSport fino ai grandi classici delle sale, come la roulette, resi accessibili da PC e da mobile. altri
Il 58% degli intervistati ha dichiarato invece di prendere parte ai social network, visti non più soltanto come una piazza per comunicare con gli ma anche come strumenti per tenersi costantemente informati e per svagarsi nel tempo libero, mentre poco più su, al 60%, sale l’uso dei servizi di home banking, che tuttavia rivelano forti disparità tra un Paese e l’altro. Se, infatti, il nord Europa è molto avanti nell’utilizzo di questo tipo di applicazioni per la gestione di pagamenti e operazioni bancarie, altre nazioni tra cui l’Italia non si dimostrano altrettanto aperte e si fermano su tassi molto bassi di utilizzo.
Scorrendo la classifica verso il basso, da evidenziare le magre percentuali per ciò che riguarda attività tutt’altro che secondarie, come la possibilità di seguire corsi online e apprendere nuove skill da aggiungere al curriculum (al 18%) e la partecipazione a votazioni a distanza, un tema quest’ultimo che potrebbe aprire in realtà interessanti scenari per il futuro soprattutto in considerazione dell’implementazione di sistemi sempre più efficaci per il riconoscimento personale.