La città che vorrei: “reinventare” la città a misura di donna, Soroptimist International d’Italia offre la visione di 5000 donne per costruire un nuovo modello di città
Una città più vicina ai cittadini, attrattiva, green e resiliente, sicura e inclusiva: sono queste le richieste emerse dall’indagine “La città che vorrei.
Reinventare la città a misura di donna” condotta, su un campione di 5000 donne, da Lexis Research per Soroptimist International d’Italia e presentata questa mattina nell’Auditorium G. Squinzi di Assolombarda.
Quali azioni intraprendere per reinventare una città a misura di donna? Sulla base di quanto emerso, è evidente come le città di oggi non siano a misura di donna, e che la richiesta delle donne vada nella direzione di un modello di città ecosostenibile, che le veda coinvolte in prima persona in un ruolo di cittadine attive e responsabili.
Dalle indicazioni dello studio emerge quindi un forte interesse verso la costruzione di un vero e proprio eco-sistema urbano sostenibile composto da quattro categorie di modelli futuri:
La città dei cittadini: sei donne su dieci sono interessate a una città vicina ai cittadini, coinvolti nei processi decisionali di cambiamento, a partire dalle donne e dai giovani; una città che investa su conoscenza, formazione, educazione e innovazione digitale, a partire dalla scuola.
La città attrattiva e delle opportunità: quasi sette donne su dieci sono interessate a una città che valorizzi con innovazione e sostenibilità i propri territori, dal patrimonio culturale e ambientale alle piccole imprese e artigianato. Una città aperta ai cambiamenti e all’innovazione, capace di attrarre talenti, investimenti e creare nuove opportunità e posti di lavoro qualificati.
La città green, vivibile e resiliente: il 66% del campione intervistato è interessato a una città che riduca il consumo di suolo, riqualifichi l’edificato e recuperi aree naturali/agricole, e che pianifichi interventi sul territorio per affrontare i nuovi rischi del cambiamento climatico, investendo sull’economia circolare, recuperando la biodiversità e aumentando e valorizzando le aree verdi.
La città inclusiva e sicura: l’interesse per una città più sicura è pari al 66% del campione, raggiungendo il 71% nei centri medio-grandi. Sette donne su dieci sono interessate a una città che rafforzi i servizi per la salute, i servizi sociali, le reti di solidarietà e volontariato, la parità di genere anche a livello di città.
I saluti iniziali, affidati a Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale, Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, a Giovanna Guercio, Presidente Nazionale Soroptimist International d’Italia e Bruna Floreani, responsabile del progetto per Soroptimist International d’Italia, hanno introdotto l’evento di confronto e approfondimento che, a partire dalle sfide per un futuro sostenibile, riconoscono la straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la “Rigenerazione Urbana”, consapevoli tuttavia della necessità di potenziare il ruolo delle donne come cittadine attive.
Con la moderazione di Giuliana Ferraino, giornalista del Corriere della Sera, è stato portato lo sguardo sul futuro attraverso una buona pratica come il progetto STEAMiamoci, raccontato da Emanuela Calderoni, Head Research & Insights di Armando Testa.
Il Vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, ha invece introdotto all’opportunità rappresentata dai fondi PNRR per il rilancio economico, sociale e culturale delle città, a cui è seguita una riflessione di Fondazione Sodalitas, con Dario Galizzoli, che ha portato l’esperienza maturata attraverso il Cresco Award Città Sostenibili.
Entrando nel merito dei percorsi, azioni e sfide verso le nuove città sostenibili, Antonio Ragonesi di ANCI ha infine introdotto aspetti più strategici e operativi.
Il rapporto “La città che vorrei: voci e visioni di 5.000 donne” è stato invece introdotto e descritto da Emiliano Romano, presidente di Lexis Research, seguito dalla presentazione del Manifesto Soroptimist “La città che vorrei.
Reinventare la città a misura di donna” di Marina Trentin, Ambiente Italia: a partire dalla ricerca Soroptimist ha proposto uno strumento di advocacy utile per orientare le progettualità e i partenariati territoriali strategici.
La successiva tavola rotonda “Costruire la città eco-sostenibile di domani partendo dai nuovi bisogni e aspettative delle cittadine e dei cittadini” ha visto i contributi di Barbara Lilla Boschetti, docente di Diritto Amministrativo presso l’Università Cattolica di Milano, Enrica Chiappero Martinetti, docente di Politica Economica presso l’Università degli Studi di Pavia, Roberta Cocco, consulente del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura all’Università degli Studi di Firenze e Mauro Migliavacca, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università degli Studi di Genova.
Le conclusioni della mattinata sono state affidate a Livia Pomodoro, Cattedra Unesco Food Systems for Sustainable Developement and Social Inclusion e Presidente Spazio Teatro No’hma e Accademia Brera.
“Le Amministrazioni locali si trovano in prima linea nel fornire risposte ai bisogni, ai problemi e alle aspettative dei cittadini, spesso senza essere attrezzate o avere le risorse per farlo, attingendo a tutte le soluzioni e chiedendo il supporto di tutti gli attori e portatori di interesse possibili – ha dichiarato Giovanna Guercio, Presidente Soroptimist International d’Italia – Per questo è fondamentale, oggi più che mai, la partecipazione delle donne in qualità di cittadine responsabili, ancora sottorappresentate nei processi decisionali di cambiamento.”
L’evento è stato patrocinato da Regione Lombardia e Comune di Milano, e realizzato in collaborazione con Anci, Assolombarda, STEAMiamoci, Fondazione Sodalitas, Ambiente Italia, ECOLE – Enti Confindustriali Lombardi per l’Education, Banca Ifigest e Young Women Network. Media partner L’Economia del Corriere della Sera.
Soroptimist è l’organizzazione mondiale di donne impegnate negli affari e nelle professioni, promuove la parità di genere e la figura femminile, creando opportunità per migliorare la vita delle donne ed in particolare delle giovani, realizzando azioni e progetti attraverso la rete mondiale delle circa 75.000 socie presenti in 132 Paesi, di cui 5300 in Italia con una rete di 161 Club impegnato nel promuovere azioni e progetti nell’area educativa e formativa con istituzioni scolastiche e altri soggetti qualificati volti ad assicurare l’acquisizione e sviluppo di competenze trasversali, sociali e civiche.