L’abbraccio tra Marty e Doc, “Ritorno al Futuro” 40 anni dopo

Nell’immaginario collettivo di tutti, il loro aspetto si è cristallizzato tra il 1985 e il 1990. Si tratta del quinquennio in cui girarono i tre capitoli della saga di ‘Ritorno al Futuro’, zampettando insieme e separatamente attraverso i secoli nei loro vari viaggi nel tempo.

Proprio quel tempo che è inevitabilmente passato, e chi ha potuto vedere Michael J. Fox e Christopher Lloyd al Comic Con di New York non ha potuto che constatarlo.

E non senza commozione, di fronte ai due protagonisti della trilogia che si sono riabbracciati: il secondo decisamente invecchiato (ha oggi 83 anni), e il primo falcidiato dalla malattia.

Come noto, infatti, il Marty McFly dei tre ‘Ritorno al Futuro’ ha visto la propria vita stravolgersi quando ancora non aveva 30 anni.

Era infatti appena il 1991 (un solo anno dopo l’ultimo viaggio nel tempo, dal 1885 al 1985, con conseguente distruzione della iconica DeLorean DMC-12) quando Michael J. Fox seppe di soffrire di una grave forma di Parkinson giovanile.

Una battaglia resa pubblica nel 1998, per poi spostare la propria concentrazione dalla carriera cinematografica alla lotta contro la malattia. E, soprattutto, alla ricerca e alla beneficenza.

Non è stato raro, negli anni, che Michael J. Fox e Christopher Lloyd (il “Doc” Brown della saga) si rincontrassero. Soprattutto in occasione di anniversari vari ed eventuali di ‘Ritorno al Futuro’ (celebre quella del 22 ottobre 2015, data del secondo viaggio nel tempo raccontato nella trilogia, e in cui i due furono ospiti del ‘Jimmy Kimmel Live’).

Ma altro tempo è passato, e inevitabile è stato constatare la fatica di un Marty ormai 61enne. Ma anche la gioia nel ritrovare il suo antico compare cinematografico.

Lavorare con Chris è stata la parte migliore del film. Lui, molto semplicemente, è un genio“, ha raccontato Michael J. Fox al pubblico del Javit’s Centre di New York.

Tra le chiavi del successo della saga di ‘Ritorno al Futuro’, che mai si è arrestato in oltre 37 anni, c’è infatti proprio l’alchimia tra i due protagonisti. “Tra noi scattò una chimica immediata“, hanno infatti ammesso entrambi al Comic Con.

E proprio l’intesa tra Doc e Marty, fondamentale per il film, indusse la produzione a sostituire Eric Stoltz con colui che sarebbe diventato per tutti l’unico possibile McFly. Generando però un’agenda intasatissima per colui che lo interpretò.

Per poter prendere parte alle riprese, l’attore canadese dovette strapazzarsi non poco in quei lontani mesi del 1984. Essendo attore protagonista della serie ‘Casa Keaton’, infatti, per lungo tempo si costrinse al doppio lavoro dividendo i due set tra il giorno e la notte.

“Mia madre mi disse che mi sarei stancato troppo, e pensava che girare ‘Ritorno al Futuro’ fosse una pessima idea. Poi adorò il film, però aveva ragione. Mi sono stancato tanto“, ha ammesso ora ricordando la donna, recentemente scomparsa.

fonte https://it.notizie.yahoo.com