Agati sul pontile sbarcatoio: “sequestro e immediata demolizione”

“Durante il sopralluogo presso l’antica infrastruttura del pontile sbarcatoio si evidenziano problemi di cedimento strutturale, lesioni al calcestruzzo, carbonatazione in tutta la struttura, ancora più pericolosi sono i ferri ad altezza uomo che potrebbero ferire anche gravemente i bagnanti e turisti che affolleranno la spiaggia a breve”.

Lo ha scritto in un comunicato Francesco Agati tecnico-legale.

“Il pontile sbarcatoio rappresenta la prima costruzione in cemento armato realizzata a Gela ed un’opera essenziale per la marineria locale.

Il progetto venne realizzato nel 1911 dalla Società dell’Ing. Francesco Saverio Rossi & C.i con sede a Roma che stipulò il contratto d’appalto con il Comune, ed ultimato nel 1915.


Dopo qualche anno si rese necessario il suo prolungamento di altri 150 metri per consentire l’attracco di bastimenti di maggiore tonnellaggio.

Per una serie di lungaggini burocratiche, assenza di finanziamenti e per le fasi storiche che l’Italia attraversava in quegli anni, i lavori furono ritardati; infatti il pontile fu portato alla sua attuale lunghezza solo nel 1935.

Ormai abbandonato da almeno quarant’anni non è ne una passeggiata al mare, né una infrastruttura marittima, è solo un pericolo per i bagnanti che potrebbero ferirsi in qualsiasi momento. Si consiglia – dice Agati – il sequestro, e l’immediata demolizione”.

“La Capitaneria ha accolto la nostra perizia, divieto di balneazione nella fascia di mare ampia 15 metri e per tutta la lunghezza della struttura pericolante del pontile Sbarcatoio di Gela. Presto avverrà – conclude Agati – il sequestro da parte del Tribunale di Gela”.