Pio La Torre, “Per tutta una vita – Diario Civile”
Tratto da un documentario di RAI Storia, proponiamo ai nostri lettori un documento che ripercorre la vita pubblica di Pio La Torre in occasione dell’anniversario della sua morte. Pio La Torre è stato un politico e sindacalista italiano; ricordato per il suo impegno nella lotta alla mafia, morì tragicamente nel 1982 assassinato per ordine di alcuni boss mafiosi tra cui Totò Riina e Bernardo Provenzano.
“Pio La Torre è stato il protagonista di una lunga stagione dell’Antimafia e un parlamentare esempio di rigore morale ed elevato civismo come pochi, – lo ha ricordato così il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – ancora oggi, grazie alla legge che porta il suo nome, lo Stato riesce a colpire le attività e le fonti di reddito finanziario della criminalità organizzata. Ecco perchè va indicato ai giovani che non lo hanno conosciuto e tutti noi abbiamo il dovere di mantenerne viva la memoria”.
“Il 30 aprile del 1982, viene assassinato a Palermo Pio La Torre. Con lui, nella macchina crivellata dai colpi dei sicari, c’è anche Rosario Di Salvo, il compagno di partito che gli faceva da autista e guardia del corpo. Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nominato Prefetto di Palermo immediatamente dopo quell’attentato, a chi gli chiede perché la mafia abbia ucciso Pio La Torre, risponde “per tutta una vita”. Una vita raccontata dal nuovo appuntamento con “Diario Civile”, in onda mercoledì 26 aprile alle 21.10 su Rai Storia, con un’introduzione del Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti.
Pio La Torre si è sempre schierato in difesa degli ultimi, e in Sicilia questo ha voluto dire battersi contro gli interessi illeciti della mafia. Da quando, appena ventenne, guida le lotte contadine per la terra, passando per l’opposizione al Sacco di Palermo, fino alla mobilitazione contro la base missilistica di Comiso, La Torre combatte contro la mafia, per la legalità, la giustizia e la pace.
Nessuno come lui conosce in prima persona il fenomeno mafioso, per questo è stata fondamentale la sua presenza nella Commissione parlamentare Antimafia, di cui ha redatto, insieme tra gli altri al giudice Cesare Terranova, la relazione di minoranza; un caposaldo della lotta contro la mafia. Ed è da quell’esperienza parlamentare che nasce la sua rivoluzionaria proposta di legge, che per prima ha previsto il reato di associazione di stampo mafioso e la confisca dei beni dei condannati. Legge che il parlamento approverà, col nome di Legge Rognoni-La Torre, solo il 13 settembre 1982, dopo la morte di La Torre e l’omicidio di Dalla Chiesa.
A dare volto e voce a Pio La Torre, è il giovane attore palermitano Alessio Vassallo, che ripercorre la sua vita attraverso i suoi scritti. Il documentario inoltre si avvale delle testimonianze di coloro che più da vicino hanno conosciuto La Torre; come il figlio Franco; i suoi primi compagni nel sindacato Emanuele Macaluso e Nicolò Cipolla; i suoi collaboratori nel Partito Comunista siciliano, Nino Mannino e Gioacchino Vizzini; e il giornalista dell’Unità Vincenzo Vasile e l’allora cronista de L’Ora Attilio Bolzoni.”