“Il Comune di Gela faccia sentire la sua voce sul tema infrastrutture”

“Genova festeggia il varo del nuovo viadotto che sostituirà il Morandi 623 giorni dopo il tragico crollo del 14 agosto del 2018. Meno di un anno di lavori. – Lo dichiara Francesco Agati, imprenditore gelese, in una nota inviata alla stampa. – Oggi si parla di un modello per l’Italia, l’Italia che sa rialzarsi in piedi e ricominciare, un modello, che è quello della nomina di un commissario straordinario in persona del sindaco di Genova, e che ha significato, sì, maggiori responsabilità ma anche sburocratizzazione, velocizzazione delle procedure.  Si pensi ora al futuro di un’Italia che non sia mai più a due velocità”.

“Quale futuro per i gelesi senza infrastrutture, una città priva di collegamenti per terra, per mare, per aria, – continua Agati – pochi sono i casi in Italia di completo disinteresse verso le infrastrutture da parte della politica. Ora non si pensi che Gela possa ripartire a motore spento. La ripartenza dopo questa crisi che sta investendo il Paese sarà ancor più difficile da un territorio che non può contare su infrastrutture minime”. 

“Il Governo regionale dovrà impegnarsi angora di più a far ripartire la Sicilia, e non lasciare isolati territori come Gela e il suo comprensorio privi di ferrovia, autostrada, porto. La ripartenza impone interventi immediati per consentire anche nel medio periodo di restituire la speranza al settore produttivo di quella parte di imprenditoria che affronta da sempre una condizione di disagio. Serve la velocizzazione della rete ferroviaria, servono autostrade, strade adeguate senza deviazioni, adeguamenti del porto isola per attracco di catamarani e traghetti e del porticciolo. A Gela, conclude l’imprenditore – serve quel minimo di infrastrutture per stare al passo con quella parte della Sicilia che oggi si erge a simbolo di rinascita grazie ad investimenti miliardi. Che il Comune di Gela costituisca un team di esperti in infrastrutture, e faccia sentire la sua voce a Palermo e Roma”.