Gela: situazione tamponi “esplosiva”. Il Sindaco scrive al Governatore
Quattro lettere in venti giorni per segnalare ritardi nell’esecuzione di tamponi rinofaringei e disfunzioni nella gestione complessiva della macchina sanitaria.
Il sindaco Lucio Greco fa chiarezza dopo quanto asserito dal direttore generale dell’Asp Cl 2 Alessandro Caltagirone, secondo cui tutto sia stato fatto con tempestività.
Il primo cittadino ha inviato le prime tre note tra l’8 e il 23 aprile. La prima è dell’8 aprile (prot. N.36270) e venivano denunciati i tempi di espletamento dei tamponi rinofaringei per coloro che si trovano in isolamento fiduciario.
Venne inviata al direttore dell’Asp di Caltanissetta e per conoscenza al Presidente della Regione Siciliana. Altre due missive il 23 aprile al presidente della Regione (prot.n.41899) e per conoscenza all’assessore Razza, al prefetto, al dirigente generale del DPRPC ed al direttore generale dell’Asp. Anche in questo caso veniva segnalato l’allungamento sine die dei tempi di espletamento dei tamponi. E da allora non è cambiato nulla.
“La situazione sta diventando esplosiva – scriveva il sindaco – e lo stesso 23 aprile, con nota 42058 un ulteriore nota in cui si evidenziava l’aggravarsi della situazione. Un esempio? Il caso di un cittadino cui era arrivato il referto del tampone senza aver mai eseguito l’esame. Oggi ancora una lettera al Governatore Musumeci, alla luce anche dalla risposta del manager dell’Asp.
“Il dottor Caltagirone dice che non trova alcun riscontro dall’esame dei documenti in suo possesso – spiega il sindaco – A quanto già scritto in passato aggiungo che ogni giorno riceviamo telefonate e segnalazione di cittadini che hanno concluso la quarantena e attendono ancora di sottoporsi al tampone. Rischiano di perdere il posto di lavoro perché molte aziende del nord hanno iniziato a richiamarli”.
“Il direttore dell’Asp afferma che ad oggi si provvede tempestivamente entro 24 ore dal prelievo all’invio dei campioni di che trattasi all’istituto zooprofilattico di Palermo che a sua volta riesce a garantire elevati standard di tempestività.
All’ottenimento del referto, il dipartimento di prevenzione comunica l’esito agli interessati entro 48 h. Peccato che nella realtà questo non accade perché fino a ieri un cittadino mi dice di aver svolto il tampone l’11 aprile. Non ha ancora ricevuto il referto ed è stato richiamato al lavoro. Sono alcuni esempi e potrei farne altri. La mia non è polemica ma una constatazione”.