La guardia di finanza di Gela, su delega della procura regionale della Corte dei Conti di Palermo, ha appena concluso un articolata indagine sul depuratore interamente finanziato dalla Regione Sicilia ma mai messo in funzione. Il danno erariale accertato e segnalato alla procura regionale della Corte dei Conti, ammonta a più di 8 milioni di euro. Sono stati segnalati dai finanzieri dirigenti comunali regionali e tecnici che avrebbero dovuto portare a compimento i lavori del depuratore. I finanzieri hanno effettuato diverse attività di controllo per verificare il corretto adempimento delle prescrizioni imposte dalla normativa ambientale. È stato così riscontrato l’anomalo scarico delle acque reflue prodotte dall'agglomerato urbano del Comune di Butera. L’ impianto di depurazione continua a scaricare i liquami all'interno di un canalone che li convoglia direttamente verso il bacino del lago Comunelli, le cui acque vengono utilizzate per irrigare i campi in agricoltura. Le acqua “inquinate” sfociano nella zona di Marina di Butera. Alla luce delle tante anomalie riscontrate e della rilevata mancata utilizzazione dell’impianto, i finanzieri hanno segnalato alla procura regionale della Corte dei Conti, per responsabilità erariale: i responsabili unici del provvedimento, il progettista e direttore dei lavori, i legali rappresentanti delle imprese riunitesi nell’Ati che ha eseguito i lavori, il responsabile del settore tecnico pro tempore del Comune di Butera, i sindaci pro tempore del Comune di Butera, i funzionari della regione siciliana pro tempore ed in particolare, il dirigente dell’ispettorato regionale tecnico e i dirigenti del dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.