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Rete illecita scoperta. Perquisizioni e sequestri della GdF

24 Gennaio 2018
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24 Gennaio 2018 - C’è anche Gela tra le città coinvolte dalle perquisizioni e dai sequestri eseguiti dai finanzieri nei confronti di esercizi commerciali (tra agenzie di scommesse sportive, bar, sale gioco e biliardo), ed abitazioni private nell’ambito di un’attività di contrasto all’organizzazione ed alla raccolta di scommesse illegali.

L’indagine della Procura della Repubblica di Ragusa ha interessato anche la Campania. Quindici le persone denunciate per esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse. Sottoposti a sequestro oltre 80 fra computer ed apparecchiature informatiche, denaro contante ed assegni per oltre 113 mila euro. Inoltre, è stata rinvenuta e sequestrata importante documentazione contenente liste di clienti e somme di denaro giocate. Da un primo esame si evince una significativa movimentazione di denaro raccolto nella attività di scommesse, pari a circa un milione di euro in soli 8 mesi. Le indagini ipotizzano a carico degli indagati condotte dirette ad organizzare e raccogliere denaro attraverso agenzie di scommesse sportive a favore di allibratori esteri, non riconosciuti sul territorio nazionale da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. L’attento lavoro di analisi di tutti i fenomeni osservati sul territorio, anche attraverso la mappatura ed il controllo economico eseguito nell’ambito del servizio di pubblica utilità 117, ha fatto emergere il sistema illecito, costituito da una rete di imprenditori che presso le diverse agenzie o sale giochi, utilizzando insegne di società di raccolta di scommesse autorizzate in Italia e per questa ragione anche in possesso delle autorizzazioni di Pubblica Sicurezza, raccolgono giocate a favore di siti esteri, non autorizzati ad operare sul territorio nazionale. Ogni “associato” è risultato in possesso di un plafond concesso dall’allibratore estero ed utilizzato a livello locale a disposizione degli utenti finali. Il sodalizio ha previsto anche le modalità di prelievo del denaro raccolto presso le diverse città, attraverso una rodata struttura di recupero da parte di “galoppini” con sistematici viaggi verso le località interessate. Il denaro recuperato – sostiene la Guardia di Finanza – veniva consegnato al titolare della società estera di raccolta del gioco, per il successivo trasferimento sull’isola dei cavalieri ed il reimpiego nella società maltese. Le indagini svolte hanno permesso di ricondurre al vertice della struttura un’agenzia di scommesse di Ragusa, autorizzata con un concessionario italiano, ma, di fatto, punto di contatto per conto tra l’allibratore maltese e le numerose agenzie che hanno eseguito l’illecita raccolta a favore del bookmaker estero. Per agevolare l’uscita del denaro contante dall’Italia, i soggetti indagati al vertice dell’organizzazione hanno provveduto alla frammentazione delle poste portate al seguito nei viaggi alla volta di Malta, con partenza dal porto di Pozzallo o attraverso voli in partenza da Comiso e da Catania, sotto la soglia utile ai fini della norma antiriciclaggio, ma con sistematica cadenza, anche attraverso conniventi che si sono prestati ad eseguire il viaggio con in tasca il contante.

 

Giuseppe D'Onchia

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