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Gela, droga: 14 arresti della Polizia

27 Ottobre 2015
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Furti, detenzione e spaccio di droga: sono le accuse mosse dagli investigatori che la scorsa notte hanno portato a termine il blitz denominato “Parenti Serpenti”. 14 le persone arrestate, due quelle irreperibili, 12 i denunciati.

 

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Gela, Veronica Vaccaro, su richiesta del sostituto procuratore Lara Seccaccini, con il coordinamento del procuratore capo, Lucia Lotti. Tutti imparentati tra loro, gli indagati, vicini alla famiglia mafiosa dei Rinzivillo, notoriamente legata a Cosa Nostra. In carcere sono finiti Giovanni Rinzivillo, 27 anni, Mario Cammalleri, 23, Alessandro Di Fede, 24 anni, Carmelo Manuel Giordano, di 22, Fabio Mirisola, di 20 anni e Sebastiano Sardo, di 29, di Catania. Quest’ultimo è ritenuto, nella piazza etnea e nel suo hinterland, il vertice in materia di detenzione e spaccio di droga. Arresti domiciliari, invece, per Klisman Rinzivillo, di 21 anni, Francesco Spinello, di 24, Vincenzo Francesco Blanco, di 25 anni, Ruben Antonio Licata, di 22 anni, Emilio Massimiliano Liparoti, di 21. Obbligo di firma per Giovanni Rinzivillo di 23 anni, Salvatore Scordio, 28 e Gaetano Trubia, di 23 anni. Sono due, come dicevamo, i ricercati, raggiunti dalla misura cautelare dell'obbligo di firma. Secondo gli inquirenti, sarebbero espatriati all'estero. L'inchiesta risale agli ultimi mesi del 2013, quando la Polizia notò un preoccupante aumento di reati, rapine a mano armata, contro supermercati, negozi e tabaccherie. Analizzando i dettagli dei colpi messi a segno dai malviventi (modalità di esecuzione, abiti indossati, tipo di armi usate, corporatura e linguaggio dei banditi) e sospettando la presenza di loro "talpe" nei supermercati rapinati, gli agenti del commissariato, guidati dal vice questore, Francesco Marino, e coordinati dal procuratore della Repubblica, Lucia Lotti, hanno accertato che tra il personale dipendente di due dei discount presi di mira dai rapinatori figuravano altrettanti cugini, omonimi, incensurati, parenti di un pregiudicato, noto per i suoi precedenti per rapina. I successivi interrogatori, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali hanno accertato l'esistenza di una nutrita organizzazione criminale, a totale conduzione di una famiglia che gestiva un vasto traffico di stupefacenti, tra Catania e Gela. Durante le indagini sono stati sequestrati cinque chili di hashish e 200 grammi di cocaina. Le rapine e i furti, servivano proprio a finanziare l'acquisto degli stupefacenti da destinare alle aree di spaccio dei quartieri di Gela. All’operazione della scorsa notte, hanno collaborato gli agenti del Nucleo Prevenzione Crimine di Palermo, del Commissariato di Polizia di Niscemi e delle Squadre Mobili di Caltanissetta, Catania e Foggia.

 

 

 

   

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Giuseppe D'Onchia

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