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ASP di CL, enorme dislivello di servizi tra Nord e Sud della provincia

19 Marzo 2018
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Gela 19 Marzo 2018 - Ci sono genitori che attendono da anni visite di logopedia e psicomotricità per i propri figli nelle strutture convenzionate con il territorio dove le liste risultano bloccate.

Allo scorso 31 dicembre, risultano in lista d’attesa all’Aias di Gela 319 pazienti ambulatoriali, 190 domiciliari e 9 soggetti per il seminternato e i tempi, vanno dai due ai tre anni. In provincia di Caltanissetta ci sono ben quattro strutture che si occupano di erogare lo stesso servizio, con procedure più snelle e attese minime. Un dislivello, l’ennesimo, tra il Nord e il Sud della Provincia nissena per scelte che nulla avrebbero a che fare con la responsabilità delle Asp territoriali ma che son da fare ricadere nella politica. Lo dice il medico pediatra Antonio Rinciani, da sempre in prima linea nelle battaglie che riguardano la salute della città, che quotidianamente si imbatte nell’impossibilità di far accedere i propri pazienti a terapie convenzionate, con attese che durano anni e la conseguente degenerazione delle patologie. Non potendo accedere ai servizi convenzionati solo poche famiglie hanno accesso alle terapie mediche che diventano così un lusso che in molti non possono assolutamente permettersi. Da qui, la degenerazione della patologia con ricadute sociali importanti in termini di costi e criticità varie. Rinciani, Presidente del comitato delle famiglie con portatori di handicap, ha scelto di fare sua questa battaglia dove gli unici a perdere sono i pazienti che attendono terapie da anni a causa di “scelte politiche scellerate che hanno portato a una distribuzione dei posti convenzionati completamente errati che non tiene conto neanche della distribuzione della popolazione che tra i Comuni di Gela, Licata e Niscemi, supera i 150 mila utenti. Se non c’è la stabilità dell’intervento - continua Rinciani - i costi sociali aumentano e le malattie degenerano. Diventa dunque di fondamentale importanza intervenire piuttosto che creare disabilità permanenti perché una cosa è iniziare il trattamento a sei mesi e un’altra è intervenire a un anno e mezzo a causa di una problematica fatta di immobilismo e disparità di trattamento nella gestione del denaro pubblico”. Per Rinciani, che da anni si occupa di malattie da industrializzazione la vera la vergogna è che si tratta di bambini che attendono un trattamento ‘dovuto’. “Da studi accertati - prosegue il medico - i polluttanti atmosferici incidono sulla sostanza bianca del cervello incidendo notevolmente sull’incremento della patologia autistica alla quale assistiamo nel nostro territorio” Rinciani lancia un appello agli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e alla famiglia Mariella Ippolito invitando tutti i genitori dei bambini diversamente abili ad aderire al Comitato e a battersi per il diritto alla salute. Intanto il Presidente dell’Aias di Gela, Anna Maria Longo inviterà personalmente gli assessori della Regione a fare una visita istituzionale presso la struttura di Borgo Manfria, oggi in piena manutenzione per l’ampliamento dei locali.

Giuseppe D'Onchia

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