Di fatto e di concreto, appunto, c’è solo la disperazione di tanti lavoratori, soprattutto quelli dell’indotto, ridotti alla fame. Qualcuno di loro è ancora foraggiato dagli ammortizzatori sociali, che comunque scadranno il prossimo 31 dicembre. Altri, addirittura, alla canna del gas da mesi. Drammi, appunto. Che qualche ex lavoratore dell’indotto è venuto a raccontare ieri sera ad Agorà. Come quel padre di famiglia che ha ammesso di non aver potuto comprare i libri scolastici al figlio di 16 anni, che per questo è stato bocciato ed ha scelto di ritirarsi dalla scuola senza conseguire neppure il diploma. O come quell’altro che non avendo soldi ha costretto la figlia ad abbandonare gli studi universitari. Storie di ordinaria disperazione in una città che è stata massacrata da oltre 30 anni di mal governo cittadino. Amministrata da politici interessati solo ed esclusivamente al proprio tornaconto personale e, forse, persino incapaci di affrontare seriamente i problemi della città. Ma che per tanti anni sono stati regolarmente votati ed eletti da un popolo che, colpevolmente, si è fidato di questi personaggi, bravi solo a prendere in giro la propria gente. Oggi Gela è ridotta allo stremo, e non può essere un caso o solo frutto delle congiunture temporali. Anche altrove la crisi è crisi. Ma certo non si vivono i drammi che si stanno consumando in questa comunità. Troppo legata, per oltre un cinquantennio, al solo reddito che proveniva dalla presenza del cane a sei zampe. Che nel momento in cui, unilateralmente, ha deciso di smontare le tende da questo territorio ha lasciato, con l’avallo della politica becera che ha governato Gela, con una pezza davanti ed una dietro una intera città. Sono stati loro, i lavoratori dell’indotto, diventati nel frattempo purtroppo ex, i protagonisti di Agorà. Un gruppo hanno partecipato alla nostra trasmissione da dietro le telecamere, Francesco Cacici, invece, è stato nel salotto televisivo del nostro rotocalco settimanale di approfondimento giornalistico assieme all’avv. Lucio Greco, leader del movimento politico Un'altra Gela, al vice-sindaco Simone Siciliano ed al segretario confederale della Uil, Maurizio Castania. Agorà tornerà in diretta venerdì prossimo, come sempre in prima serata, con nuovi ospiti e nuovi argomenti che riguardano Gela ed i gelesi.
Il dramma di una città, prima che il dramma di tanti padri di famiglia. La crisi epocale che sta colpendo Gela dopo la chiusura della raffinazione e l’addio di Eni che per oltre 50 anni ha segnato il destino di questa città è stato al centro del focus della puntata di Agorà, andata in onda ieri sera su Canale 10. I risultati, finora impalpabili, ottenuti con il protocollo d’intesa firmato il 6 novembre dello scorso anno al Mise di Roma, con il quale si è sancito una riconversione industriale che è, purtroppo, rimasta finora tutta solo sulla carta.
Redazione
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