Gela - L’amministrazione comunale di Gela, fa il punto sulla vertenza Eni dopo gli incontri degli ultimi giorni al Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico. I tre mesi di ammortizzatori sociali fino ad aprile prossimo, non erano l’obiettivo finale – ha detto il sindaco, Domenico Messinese – ma ci vogliono pure questi.

Gela - L’incontro al MISE del 2 gennaio scorso, si è dimostrato una sconfitta per la città di Gela. La politica incerta della giunta Messinese sbandiera per vittoria dei fallimenti pericolosi. Unico dato che sembra chiaro sono i tre mesi di ammortizzatori sociali. Per il resto non c’è niente.

Gela - Il ricorso alla cassa integrazione in deroga fino al 31 marzo per i dipendenti dell’indotto Eni, in attesa dell'inizio dei lavori per la conversione "green" della raffineria Eni che abbandona il petrolio per produrre bio-carburanti investendo 2,2 miliardi di euro, deciso mercoledì scorso a Roma tra Regione, Comune e Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, non piace affatto a chi protesta.

Gela - Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Confartigianato, CNA, sono insoddisfatti dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. La richiesta era chiara le risposte invece no. Ad oggi – si legge in una nota - ribadiamo che il territorio necessita di interventi mirati ed immediati.

Gela - I presidi di chi a Gela protesta per la mancanza di lavoro, sono aumentati. Picchetto di operai sulla strada di accesso all’ingresso E dello stabilimento. Quanto deciso a Roma giovedì scorso, non risolve i problemi. Si chiede il lavoro. No alla cassa integrazione che ha un tempo prestabilito.

Gela - Primo in classifica, in condominio con la Sancataldese, il Gela non vuole smettere di stupire, anzi. Bisogna continuare sulla strada intrapresa. L’obiettivo è la serie D. Lo merita una città, soffocata da una grave crisi occupazionale, che proprio nel calcio ripone le speranze.