A rendere ancora più tragico il bilancio, l’ospedale in cui era stata ricoverata la maggior parte dei feriti è stato bombardato con munizioni convenzionali e parzialmente distrutto. La notizia è orribile poiché fa rinascere nell’area lo spettro di quella guerra condotta con armi di distruzione di massa che l’accordo concluso qualche anno fa su iniziativa della Russia e sotto l’egida congiunta di Washington e di Mosca sembrava aver scongiurato. La Siria di Assad aveva acconsentito in tale occasione a consegnare per la distruzione tutte le armi chimiche in suo possesso - e in effetti ne sono state consegnate mille e cinquecento tonnellate - nonché a ratificare la Convenzione internazionale riguardante quel tipo di armamenti, cosa che poi ha fatto. Almeno in teoria quindi le forze governative siriane non dovrebbero più disporre di armamenti del tipo di quelli utilizzati ieri. Approfondisci su lastampa.it