si chiamava Ana Maria Florin, 23 anni, rumena. Lui è Santo Pisano. Il femminicidio si è registrato in casa di un'amica della vittima, in una palazzina popolare di via Guido Rossa, nel centro storico della città, sotto gli occhi terrorizzati di una bambina di due anni, figlia della vittima, nata da una precedente relazione. Il killer, divorziato e padre di due figli, aveva avviato con Ana Maria Florin, una convivenza, durata appena sei mesi. La loro storia si era interrotta a causa dell’opprimente gelosia di lui che non accettava l'abitudine della donna di incontrare altri uomini. Qualche settimana fa, fingendo un viaggio di lavoro fuori dalla Sicilia, l’uomo era piombato in casa della giovane rumena, la quale, secondo il camionista, si era appena intrattenuta con un altro uomo, che si stava allontanando precipitosamente dall’abitazione. Domenica scorsa, il rapporto tra i due si è bruscamente interrotto. In quell’occasione, Pisano decise di mandare via la ragazza e il suo bambino. Ana Maria Florin ha trovato ospitalità nella casa della sua amica. Il camionista è andata a trovarla, uccidendola. Cinque i colpi di pistola (una 357 magnum) sparati. L’arma era detenuta legalmente a casa ma Pisano non era autorizzato a portarla in giro. La vittima è stata raggiunta da quattro proiettili ed è morta sul colpo. Illese ma sotto choc la padrona di casa e la figlioletta della romena. Subito dopo l’omicidio, Pisano è fuggito a piedi, tra la folla, e con l'arma ancora in pugno ma poi si è costituito ai carabinieri, confessando ogni sua responsabilità al pubblico ministero del Tribunale di Gela, Antonio D'Antona. L’accusa è di omicidio pluriaggravato e porto illegale di arma comune da sparo in luogo pubblico.