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Greco: dov'è il cambiamento promesso da Messinese?

09 Ottobre 2015
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In campagna elettorale, si era instaurato un rapporto reciproco di stima tra Domenico Messinese, poi divenuto sindaco, e Lucio Greco, leader del movimento “Un’altra Gela”. Un vero e proprio feeling politico. Si scrisse e si disse che si trattava della sesta stella. A distanza di appena 4 mesi dalla tornata elettorale, l’idillio sembra già finito. Almeno così pare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la vicenda legata al sito industriale. Lucio Greco sottolinea che le cose stanno molto peggio di come si pensa.

“Non c’è nulla di nulla”. Il rappresentante di “Un’Altra Gela”, critica apertamente l’operato del primo cittadino e della sua giunta che – dice - contrariamente a quanto urlato durante la campagna elettorale, stanno accettando senza colpo ferire tutto quanto imposto dall’Eni e condiviso da Crocetta e dal Sindaco uscente Fasulo. Greco si chiede cosa è successo di tanto importante da far cambiare radicalmente idea al movimento Cinque Stelle? Perché questo atteggiamento così arrendevole nei confronti dell’Eni e per nulla coerente se non in contrasto con l’indirizzo del movimento a livello nazionale? Chi ci sta dietro a queste decisioni? Lucio Greco pone altri quesiti: chi si è introdotto dietro il movimento cinque stelle locale al fine di condizionarne le scelte? A che gioco stiamo giocando? Il destino della nostra città è legato a quella che lo stesso Greco definisce strambalata coltivazione del guayule, pianta originaria del Messico e non destinata all’uso alimentare e a due impianti di bioetanolo che il gruppo piemontese Mossi & Ghisolfi avrebbe dovuto realizzare. “Siamo di fronte ad una vera e propria tragedia, che qualcuno vorrebbe trasformare in farsa. Questo trucco non funziona. Bisogna avere l’onesta – ribadisce Greco - di ammettere di aver firmato un protocollo vuoto di contenuti, privo di qualunque garanzia e che adesso si è costretti ad arrampicarsi sugli specchi. Non sorprende la posizione di Crocetta – dice Greco – ma quella proprio di Messinese e della sua amministrazione. La gente si aspettava un cambiamento e non per le cose futili ma per le scelte strategiche, quelle cioè da cui dipende il destino della città, come sicuramente è la vicenda del protocollo Eni. Sono queste le questioni su cui si deve percepire il vero cambiamento. La credibilità si gioca sulle posizioni coraggiose che si intendono assumere a difesa della città. Non è tollerabile – chiude Greco - che molti lavoratori rischiano persino di perdere tutto, a seguito di scelte sciagurate.

Redazione

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