Il bilancio di quell'olocausto nucleare, al termine di mesi di morti e sofferenze: 140.000 vittime (altre 80.000 ne morirono poi a Nagasaki). Oggi, per la prima volta in più di 70 anni, un presidente americano ha osato visitare questo luogo. E' stata una cerimonia breve, intensa, sobria: una corona di fiori bianchi deposta davanti a un'aiuola e all'arco nudo che è il monumento alla memoria dell'olocausto atomico. Barack Obama com'era nelle attese non chiede scusa, ma porta la sua partecipazione al dolore, all'orrore, un gesto di solidarietà e di affetto: alla memoria delle vittime, ai sopravvissuti, ai familiari, a un popolo intero e anche alle vittime "collaterali" (migliaia di coreani che erano a Hiroshima come prigionieri di guerra, una decina di prigionieri americani). Il suo è un messaggio sull'atrocità della guerra, sulla necessità di liberare il mondo dalle testate d nucleari, di eliminare tutte le armi di distruzione di massa. Approfondisci su repubblica.it