Gli accertamenti sono stati delegati alla compagnia della Guardia di Finanza e al Nucleo operativo dei carabinieri di Gela che dovranno individuare eventuali responsabilità e accertare le cause dell’emergenza. Nel mirino di Guardia di Finanza e Carabinieri ci sono gli uffici comunali del settore ambiente e la Tekra, la ditta campana appaltatrice del servizio. In questa emergenza-rifiuti colpisce in particolare l’assenza di apparenti, giustificati motivi, quali lo sciopero del personale o una qualsiasi interruzione nella filiera dei servizi di nettezza urbana. Tutto funziona regolarmente tranne il ritiro straordinario dell’immondizia abbandonata per strada dai cittadini che non rispettano i turni di raccolta differenziata. Un servizio, questo, che al Comune costa quasi 5 milioni all’anno e che va catalogato come debito fuori bilancio da sommare ai 7 milioni da capitolato per il normale smaltimento quotidiano dei rifiuti. Un costo «eccessivo e ingiustificato», a parere del consiglio comunale che ha bocciato le scelte del sindaco, Domenico Messinese (ex M5s), respingendo la sua richiesta di aumento del 40% della tassa sui rifiuti (Tari) e di riconoscimento dei debiti extra, pari a 10 milioni di euro, accumulati col servizio straordinario. Ieri, Messinese, su sollecito dell’ufficio d’igiene dell’Asp n.2 di Caltanissetta, ha emesso un’ordinanza con la quale dispone la rimozione dei cumuli d’immondizia e la bonifica dei luoghi. Ma si cerca ancora l'impresa che possa farlo a costi più vantaggiosi rispetto alla Tekra.