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Facevano parte di un collaudato sodalizio criminale dedito alle truffe e alla ricettazione

16 Marzo 2018
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Gela 16 Marzo 2018 - La base operativa era a Niscemi ma colpivano su tutto il territorio siciliano. Questa mattina, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Gela, su delega della locale Procura, diretta da Fernando Asaro.

Manette per i buteresi Salvatore La Bella, 31 anni e Carmelo Savona di 33 e per i niscemesi Gaetano Nisi, 45 anni e Salvatore Galanti di 58. I quattro sono stati collocati ai domiciliari. Le fiamme gialle, guidate dal capitano Massimo Devito, gli davano la caccia da tempo, in merito alle troppe denunce che evidenziavano un modus operandi molto simile. Il meccanismo della truffa, collaudato almeno da tre anni a questa parte, era semplice ed efficace: consisteva nel contattare i grossisti o i venditori, per concordare un appuntamento per l’acquisto della merce, incontro che si svolgeva generalmente nella città di residenza della potenziale vittima il successivo venerdì pomeriggio. Una volta visionata la merce, la stessa veniva pagata tramite un assegno circolare falso o privo di provvista. Complice la chiusura delle banche nel fine settimana, i truffati riuscivano a verificare la genuinità o la provvista dell’assegno solo il lunedì successivo, quando recatisi in banca per incassare il denaro, si accorgevano che gli assegni erano falsi o scoperti (da qui il nome dell’operazione delle scorse ore, battezzata cabriolet). Gli inquirenti, con un lavoro certosino e dettagliato, hanno ricostruito pazientemente i singoli episodi denunciati in vari paesi della provincia di Caltanissetta, Agrigento, Catania, Trapani e Palermo, e il dato che è emerso è stato inequivocabile: c’era una vera e propria organizzazione criminale che ha realizzato tra il 2015 e il 2017 più di 20 colpi in tutta l’isola, ricostruendo la storia di ogni truffa, per un danno economico per le vittime di oltre 120.000 euro. Il quartetto di indagati, acquistava e rivendeva beni di ogni genere. Dal carburante ai concimi per l’agricoltura, dall’olio ai capi d’abbigliamento ed ancora cosmetici, cellulari di ultima generazione ed altro materiale di facile rivendita e molto ricercato nei mercati. Alcune merci in parte sono state recuperate e poste in sequestro. Di rilevante interesse investigativo anche la riproduzione fedele di assegni circolari di varie banche forniti agli ignari venditori, che in alcuni casi hanno ingannato anche i funzionari di banca dove gli stessi titoli erano stati posti all’incasso. Quello raggiunto nelle ultime ore, è un importantissimo risultato soprattutto in considerazione della difficoltà di collegare tra loro fatti avvenuti in tempi e località tanto diversi. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Gela, Paolo Andrea Fiore.

Giuseppe D'Onchia

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