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Procura: avvisi di garanzia a dirigenti e funzionari di acque e rifiuti della regione siciliana, ATO CL6 e Caltaqua

17 Maggio 2018
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17 Maggio 2018 - Sono 20 le persone raggiunte da avvisi di garanzia, spiccati dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta e notificati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria nisseno e dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo.

Destinatari sono dirigenti e funzionari del Dipartimento delle acque e dei rifiuti della Regione Sicilia, funzionari dell’Ato Cl 6, amministratori e manager dell’azienda Caltaqua SpA, società che si occupa della gestione della rete idrica e della distribuzione e degli impianti di depurazione dei reflui fognari in provincia di Caltanissetta. Le indagini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno permesso di dimostrare gravi violazioni commesse dai responsabili dell’azienda, molti dei quali cittadini spagnoli, anche inseriti nell’organigramma della società FCC Aqualia impresa “controllante” della spa nissena con sede legale in Spagna. Con la connivenza di dirigenti della Regione Sicilia, la società nissena aveva omesso la manutenzione degli impianti di depurazione dei reflui fognari pur in presenza di obblighi specifici imposti dalla normativa di settore e pur avendo a disposizione fondi pubblici dedicati proprio all’attività di manutenzione. Tutto ciò ha causato una mancata depurazione delle acque fognarie che presentavano quindi una carica batterica di molto superiore alla norma e dunque rappresentava, in alcune situazioni, un pericolo per l’incolumità pubblica. In molti casi le indagini hanno dimostrato che gli impianti di depurazione risultavano in stato di abbandono a tal punto che non erano più idonei a garantire una operatività seppur minima. Tutto questo è stato agevolato da varie omissioni dei responsabili regionali e dell’Ato preposti al controllo degli atti di gestione di Caltaqua spa. La Procura di Caltanissetta contesta varie violazioni penali, tra cui il reato di inquinamento ambientale e varie contravvenzioni collegate alla diffusione nell’ambiente di reflui non depurati. È stata riscontrata l’omessa esecuzione di quanto previsto dal contratto per l’affidamento del Servizio Idrico Integrato di Caltanissetta, in merito all’obbligo di assicurare il corretto funzionamento della rete di depurazione. Gli indagati devono rispondere anche di frode nelle pubbliche forniture. Ulteriori reati ambientali sono stati contestati ai responsabili dell’azienda, per avere di fatto continuato a gestire impianti di depurazione non più funzionanti e privi di autorizzazione allo scarico in quanto quest’ultima era scaduta e non poteva, tra l’altro, essere rilasciata in merito allo stato di abbandono degli stessi impianti. Ciò ha configurato una attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, punita penalmente dalla normativa ambientale. Infine, ai dirigenti pubblici è stato contestato il rifiuto di atti d’ufficio a causa delle loro condotte che hanno permesso ai responsabili di Caltaqua SpA di perpetrare le violazioni. Gli stessi reati ambientali sono stati contestati anche ai funzionari pubblici che, causa l’omesso controllo, hanno favorito e consentito l’inquinamento ambientale causato dalla mala gestione della depurazione. A Caltaqua è stata anche applicata la normativa sulla “responsabilità amministrativa degli enti” che prevede sanzioni per l’ente che ha beneficiato dei reati commessi dai propri amministratori. I finanzieri di Caltanissetta hanno inoltre avviato una attività di verifica fiscale, basandosi sull’analisi dei documenti contabili ed extracontabili che è stato possibile rinvenire durante le investigazioni. I controlli fiscali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno permesso di segnalare una base imponibile sottratta a tassazione di oltre 37,7 milioni di euro.

 

 

Giuseppe D'Onchia

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