in un’area di oltre 3500 metri quadri, nelle ultime ore le manette sono scattate per Roberto Rinaudo, 55 anni e per due suoi braccianti agricoli originari del Bangladesh, Moubarak Houssan e Billal Hossain, entrambi di 41 anni. L’accusa è di coltivazione di cannabis e detenzione di olio di cannabis, marijuana ed hashish confezionati e pronti per la vendita. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, già nel mese di giugno e luglio scorsi, avevano tratto in arresto diversi titolari di aziende che sfruttavano la manodopera dei braccianti agricoli facendoli vivere in condizioni degradanti, approfittando del loro stato di bisogno. Già qualche giorno prima, l’azienda era stata oggetto di un’attività di osservazione da parte dei poliziotti ed erano stati notati degli operai stranieri intenti a lavorare. Lo scorso 2 maggio, dopo aver effettuato ancora una volta un’attività di osservazione dell’ingresso degli operai e del titolare all’interno dell’area, la Polizia ha eseguito il controllo dell’azienda. Gli unici due operai presenti vivevano in due vecchissimi bungalow in vetroresina in condizioni fatiscenti. All’interno vi erano due reti per materassi guaste e le condizioni igieniche erano disastrose. Le porte e le finestre del bungalow erano state create con pezzi di legno marci e plastica. L’ulteriore controllo ha permesso di trovare, all’interno di alcune serre per la coltivazione di peperoni (su una superficie di 30.000 metri quadri) circa 6.000 piante di cannabis per un peso complessivo di quasi 900 chili. Trovata anche una botola. Ispezionando il vano sotterraneo, la Polizia ha constatato la presenza di tre stanze ricavate in una vecchia cisterna per l’acqua. Ogni stanza era stata destinata per un impiego specifico: la prima per l’essiccazione con ventilazione forzata grazie all’impiego di grossi ventilatori; la seconda per il confezionamento e stoccaggio della marijuana, tanto da rivenirne oltre 30 chili suddivisi in plichi da un kg circa; la terza per la produzione di olio di marijuana mediante produzione in vetro e in plastica. All’interno sono stati rinvenuti anche 3 chili circa di hashish pronti per la commercializzazione.
