Approvato il DdL della “autonomia differenziata ” dal Consiglio dei Ministri

Nonostante le nostre ripetute grida di allarme, nonostante le proteste e le velate minacce, nonostante tutto ciò, il DdL della “autonomia differenziata ” è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

Si è di fatto legalizzata la divisione tra due parti dello stesso Paese. Un avvenimento gravissimo che potrebbe minare addirittura l’unità della nostra Repubblica, ne potrebbe scardinare l’ordinamento costituzionale e di sicuro ci impoverirà ulteriormente.

Si sarebbero dovute prima di tutto creare le condizioni: attuare i Livelli Essenziali delle Prestazioni, abbattere le discrepanze e stabilire le perequazioni. Solo in questo caso si potrebbe essere favorevoli ad una maggiore autonomia delle regioni.

Non solo non è stato fatto nulla a proposito dei LEP, ma il DdL non fornisce notizie sull’entità dei finanziamenti necessari alla riforma.

A farla breve Calderoli, principale artefice del ” porcellum ” ne ha fatta un’altra ancora peggio della prima.

Tutto questo per mostrare i muscoli al popolo leghista ormai quasi allo sfascio, e rubacchiare qualche voto al partito della Meloni.

È vero che il referendum consultivo è stato dalla parte di Calderoli, ma ha votato solo il 38% degli aventi diritto!

E la spesa storica? Anche questa rappresenta l’ennesima trovata di un Calderoli assolutamente secessionista, che ha come unico vero progetto quello di dividere in due l’Italia.

Dove non è riuscito Bossi riuscirà Calderoli?

È una paura che ha coinvolto gli stessi italiani del Nord, perché hanno capito che non può esserci una crescita del Nord senza la contemporanea crescita.

 delle regioni del Mezzogiorno.

Quello che manca all’Italia è il secondo motore di sviluppo, quello del Meridione, quello che guarda al Mediterraneo e che ha lavorato sempre a mezzo servizio, non potendo mai esprimere, per i più vari motivi, la sua potenzialità e il suo inespresso ed enorme valore.