Teatro, si prova il “Lungo pranzo di Natale” di Wilder

Novant’anni di storia e di mutamenti di costumi narrate in un unico, Lungo pranzo di Natale. Questo il titolo del notissimo lavoro teatrale scritto nel 1931 dal drammaturgo americano Thornton Wilder e che narra le vicende di quattro generazioni di un’unica famiglia: i Bayard.

Il regista Giovanni Anfuso sta provando lo spettacolo – che, prodotto da Buongiorno Sicilia, fa parte del progetto Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini – nel Palazzo della Cultura etneo con gli attori, undici, che rendono in scena dodici personaggi.

Con loro siederanno a tavola quaranta spettatori per replica, durante le rappresentazioni che si svolgeranno dal 7 al 10 dicembre nello spazio polivalente dell’ex Mattatoio di via Zurria e, dal 15 al 18 nel Castello di via Leucatia. E sarà affascinante scoprire come nel racconto di una realtà americana, risate e commozione siano identici a quelli dei nostri pranzi natalizi.

Gli interpreti del Lungo pranzo di Natale sono Anna Passanisi (Mamma Bayard e cugina Ermengarde), Davide Sbrogiò (Roderick, suo figlio), Liliana Randi (Lucia, moglie di Roderick), Angelo D’Agosta (Charles, figlio di  Roderick e Lucia), Chiaraluce Fiorito (Genevieve, sorella di Charles), Maria Rita Sgarlato (Leonora Benning, moglie di Charles),  Santo Santonocito (cugino Brandon), e poi Greta D’Antonio e Francesco Rizzo (i gemelli Lucia e Sam, figli di Charles), e Michele Carvello (Roderick, l’altro figlio di Charles).

Le vicende umane, tra dramma e commedia, di questa famiglia-simbolo sono narrate proprio attraverso i personaggi, splendidamente tratteggiati da Wilder. A cominciare da Mamma Bayard, interpretata da Anna Passanisi, che, spiega l’attrice, “rappresenta la prima generazione di questa grande famiglia: introduce il tema del ricordo, preponderante in questo lavoro, e lascerà presto la tavola di Natale, secondo un auspicabile ordine naturale delle cose”.

Genevieve, invece, resa in scena da Chiaraluce Fiorito “fa parte – spiega l’interprete – della terza generazione della famiglia Bayard, un personaggio intrigante, che, per così dire, è come se si caricasse di elettricità per poi scaricarla”.

“In un primo momento – aggiunge – è gioiosa e mostra un grande afflato nei confronti della vita.  Poi però il distacco da un componente della famiglia crea in lei un’altra corrente, opposta. Ma non posso dire di più per non svelare troppo”. 

C’è poi Brandon, interpretato da Santo Santonocito, che, spiega l’attore, “dopo aver vissuto per anni fuori, rientra e porta avanti la fabbrica di famiglia con il cugino Roderick.

È un nostalgico custode dei ricordi, e lo vedrete assistere, negli anni, ai cambiamenti della città e dei costumi. Ma anche alla dipartita di tante persone care. Finché anche lui, con l’avanzare dell’età, andrà incontro alla morte”.

Anna Passanisi oltre a Mamma Bayard rende poi in scena anche un’altra cugina, Ermengarde, che, spiega l’attrice, “Wilder utilizza per introdurre temi storico-sociali come la guerra e gli sconvolgimenti economici”.

Questo a livello pubblico, “perché nel privato, nell’intimo, Ermengarde si caratterizza per discrezione e rispetto, si ferma sulla soglia della confidenza, in punta di piedi, senza mai intromettersi nelle cose della famiglia”.

I costumi e gli elementi scenici portano la firma di Riccardo Cappello, le musiche sono di Paolo Daniele, le luci di Davide La Colla. Aiuto regista è Agnese Failla, assistente alla regia è Francesco Rizzo mentre del suono si occupa Enzo Valenti.

Poiché, come detto, gli spettatori siederanno al tavolo con gli attori, il numero massimo di posti per replica (ce ne saranno tre per ogni giornata di rappresentazione, alle 19.30, alle 21 e alle 22.30) è di quaranta.

Occorrerà dunque prenotare il biglietto (15 euro compreso il diritto di prevendita) e, per informazioni, sarà possibile telefonare al numero di Buongiorno Sicilia (3476380512)