Andamento del mercato immobiliare siciliano
Come ogni fine anno il Centro Studi del CAM FIMAA PALERMO, in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali degli inquilini ANIA e dei Proprietari CASA MIA, fa l’analisi del mercato immobiliare siciliano.
Dopo la pandemia che ha per quasi due anni bloccato il mercato immobiliare delle compravendite e delle locazioni, finalmente si nota una leggera ripresa, quantomeno nel numero delle transazioni effettuate.
Il primo dato che deve far riflettere è che in tutta Italia si sono concluse 748.523 compravendite immobiliari.
Su questo dato nazionale la Sicilia incide per 46.629 transazioni, e già questo dato denota un asfittico mercato immobiliare rispetto al resto dell’Italia.
Condizione questa, che scaturisce da una logica miope e poco attenta ai reali bisogni dei siciliani da parte della politica locale.
Bisogni che sostanzialmente fotografano una grande ed ormai endemica crisi del lavoro che costringe i nostri giovani a fuggire dalla propria terra, andando a creare nuovi nuclei familiari in altre regioni più attrattive se non direttamente all’estero.
Su questo fronte la responsabilità della politica è notevole e sui loro rappresentanti ricade ma mancanza di una vera strategia di ripresa del mercato del lavoro.
Le aziende chiudono o si trasferiscono, e quelle che riescono a resistere licenziano per ridurre l’incidenza del costo del personale sulla bilancia aziendale.
La mancanza del lavoro non permette alle giovani coppie di poter accedere al mercato delle compravendite immobiliari pur avendo dei prezzi al metroquadro sicuramente tra i più bassi in Italia.
A dimostrazione di quanto evidenziato, i prezzi delle abitazioni al metroquadro continuano a scendere rispetto agli anni precedenti e la media nelle città più grandi della Sicilia vede PALERMO con euro 1.153 al mq, di seguito MESSINA con euro 1.135 al mq, CATANIA con euro 1.105 al mq, ed ENNA con euro 1.056 al mq, mentre tutti gli altri capoluoghi di provincia sono sotto i 1.000 euro al mq.
Questi valori non riescono a crescere proprio perché la Sicilia sconta una crisi endemica che non crea nuovi nuclei familiari in grado di poter letteralmente comprare una abitazione.
Anche sul fronte del numero delle compravendite immobiliari realizzate, ci troviamo davanti ad un mercato che annaspa e non riesce a dare il là alla ripresa del comparto.
Sul numero delle compravendite immobiliari, che nell’intera regione Siciliana è pari a 46.629 transazioni, primeggia Palermo con 11.476 transazioni, seguono poi Catania con 10.501 transazioni, Messina con 5.837 transazioni, Siracusa con 4.178 transazioni, Trapani con 3.946 transazioni, Agrigento con 3.541 transazioni, Ragusa con 3.412 transazioni, Caltanissetta con 2.455 transazioni e per ultima Enna con 1.283 transazioni.
Poi nel dettaglio, possiamo notare che Palermo sul totale di 11.476 transazioni, ben 2.855 riguardano immobili con superfici che vanno da 85 mq a 115 mq, 2.565 riguardano superfici che vanno da 50 mq a 85 mq, 2.543 riguardano superfici che vanno da 115 mq a 145 mq, 2.354 riguardano superfici superiori a 145 mq, e per ultimo 1.159 transazioni per superfici inferiori a 50 mq, ma quest’ultimo dato è in crescita visto che a Palermo si è ormai radicata una buona rete di unità immobiliari adibite a B&B che rivalutano il centro storico.
Comunque questi dati dimostrano che i Siciliani ed in particolare i Palermitani prediligono sempre le superfici ampie e non vogliono rinunciare agli spazi.
Mentre per il mercato delle locazioni è ormai certo che gli inquilini che si trovano in scadenza di contratto si ritroveranno a dover rinegoziare un nuovo contratto di locazione con un nuovo canone di locazione maggiorato.
Il caro Affitti viene generato, un po’ in tutta la Sicilia, dall’esplosione dei prezzi dovuta in parte alla guerra Russo/Ucraina che ha generato una spinta inflattiva che ha lievitato i costi in generale e quindi i proprietari tenteranno di adeguare i canoni di locazione al nuovo costo della vita.
Ormai un trilocale di circa 70 mq a Palermo si affitta in media 625 euro mensili, a fronte di una media dell’anno precedente di 550 euro mensili.
Questa tendenza purtroppo innescherà una crescita delle morosità con conseguenziali liti legali tra proprietari e inquilini.
Altro fattore scatenante dell’aumento delle locazioni immobiliari è imputabile, a causa del covid, al rientro nelle università siciliane di parecchi giovani che hanno deciso di completare gli studi nella propria terra e non più nelle università del nord.
Ultimo fattore che ha dato il via agli aumenti degli affitti nasce dalla crisi economica della Sicilia che non permette ad un numero sempre maggiore di siciliani, di poter accedere alla compravendita immobiliare, condizione, questa, aggravata della sempre maggiore difficoltà di accedere al credito visto che le Banche hanno alzato i parametri necessari ad ottenere un mutuo.