Apre oggi a Milano “TERRA!”: é la prima mostra personale di Stefano Cescon, il Cristoforo Colombo della pittura contemporanea

Il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano ospita fino al 22 dicembre Terra! prima mostra personale dedicata a Stefano Cescon, che nel 2021 vinse l’ottava edizione del Premio Cramum grazie alla sua nuova tecnica che fonde la pittura con la scultura grazie alla cera e alla paraffina.

La mostra, curata da Sabino Maria Frassà, è la terza tappa del progetto artistico Materiabilia.

Dal 6 ottobre al 22 dicembre il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano (Corso Magenta 2) ospita la mostra “Terra!” di Stefano Cescon, terzo appuntamento del ciclo “Materiabilia” promosso da Gaggenau e CRAMUM.

La mostra, curata da Sabino Maria Frassà, è la prima personale a Milano del vincitore dell’ottava edizione del Premio Cramum, che ha inventato una nuova tecnica che fonde la pittura con la scultura grazie alla cera e alla paraffina.

Le “stanze delle meraviglie” dello spazio meneghino di Gaggenau si popolano così di quadri-scultura che si proiettano nello spazio e offrono all’osservatore l’illusione di trovarsi di fronte a vere e proprie concrezioni minerarie.

“Terra! Terra!” esclamava Cristoforo Colombo dopo settimane di navigazione, vedendo da lontano per la prima volta l’America.

Proprio come il navigatore genovese, l’artista Stefano Cescon, dopo anni di carriera artistica all’insegna di uno stile pittorico materico e a tratti informale, inverte la rotta per intraprendere una nuova via che gli permetta di ripensare il ruolo stesso della pittura.

Come spiega il curatore della mostra Sabino Maria Frassà <<“Terra!” è il culmine dell’odissea di Stefano Cescon nell’arte contemporanea e celebra l’approdo dell’artista a un lessico artistico nuovo, che unisce passato e presente e si basa sulla fusione di linguaggi diversi.

Lungo le pareti delle “stanze delle meraviglie” dello spazio milanese di Gaggenau, l’artista presenta una produzione inedita: i quadri-scultura in cera e paraffina per la prima volta di grande formato si proiettano nello spazio.

Il gesto pittorico quasi scompare, sostituito da una sedimentazione di colori che offre all’osservatore l’illusione di trovarsi di fronte a concrezioni minerarie stratificate e caratterizzate da inattesi collassi di colore tra uno strato e l’altro.

L’arte di Cescon vive così nell’incessante ricerca di equilibrio tra tecnica ed estro creativo, controllo e imprevedibilità. Cristoforo Colombo nel suo diario scriveva che non si può attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva.

Per Stefano Cescon l’arte è tutto questo: ha significato viaggiare, scoprire una nuova terra e farla diventare casa.

È riuscito ad andare oltre le proprie Colonne d’Ercole e ha continuato a navigare in modo costante e coerente verso una nuova direzione: liberarsi delle etichette e delle distinzioni tra ambiti artistici (pittura e scultura, bi-tridimensionalità) unendo il passato (la cera) con il presente (la paraffina derivante dagli idrocarburi)>>.