Il mito di Marilyn Monroe continua a vivere

 Il 4 agosto di 60 anni fa moriva Marilyn Monroe. Diventata icona della bellezza sexy degli anni Cinquanta e Sessanta, il suo mito continua a vivere. E in questi giorni il pellegrinaggio dei fan all’Hollywood boulevard di Los Angeles è più di un rito. 

Karen passeggia lungo il Walk of fame, lei viene da San Diego e con sicurezza sostiene che Marilyn è “una bellezza moderna e comunque classica. È l’icona stessa della bellezza”. 

L’immagine che gli Studio vollero dare di lei contrastava con la sottile intellettuale che in realtà Marilyn fu fuori dagli schermi. Leggeva molto e non solo romanzi ma tra le sue letture saggi di filosofia, per fare solo un esempio.

Greg Schreiner, presidente del fan club ‘Marilyn Remembered’ sottolinea che “alcuni Studio hanno promosso l’immagine della bionda svampita; lei era intelligente e spiritosa e sapeva stare al gioco. Era una persona molto intelligente e si preoccupava per gli altri”. 

Il grande successo così come l’impronta che lasciò nell’immaginario collettivo fu in parte dovuto al momento storico particolare che portò a un massiccio cambiamento culturale.

Per Will Scheibel, della Syracuse University, “la Monroe divenne l’icona della cultura Playboy; la sua ascesa coincise con tutta una serie di trasformazioni nel cinema e nella cultura popolare che incoraggiarono la liberazione dei costumi. Marilyn Monroe fu il punto di collegamento tra tutti questi cambiamenti negli anni Cinquanta”.

Il suo corpo privo di vita fu trovato dalla cameriera la mattina del 5 agosto del 1962, sul letto una boccetta di barbiturici vuota. Il medico legale stabilì che si trattò di suicidio. Il dibattito su questo punto non ha fine, in molti sostengono che l’overdose di sonnifero fu accidentale.

I film come la vita, nonché gli amori, di Marilyn riempivano i rotocalchi di quegli anni. E la sua morte ci lasciò tutti un po’ più soli.

fonte Euronews