Caltanissetta. I sindacati spingono per il passaggio di consegne tra A.T.O. e A.T.I.
In un comunicato diffuso alla stampa, i rappresentanti sindacali Ignazio Giudice, Segretario generale CGIL Caltanissetta, Emanuele Gallo, Segretario generale CISL Agrigento, Caltanissetta, Enna e Vincenzo Mudaro, Segretario generale UIL Caltanissetta, Enna sollecitano il processo del passaggio da A.T.O. ad A.T.I. in merito alla gestione idrica nel nisseno esprimendo: “solo così si può annullare il rischio di perdere i finanziamenti europei”.
Le sollecitazioni di Cgil, Cisl, Uil, per definire il processo che porti al passaggio da A.T.O. ad A.T.I., stanno finalmente scuotendo coscienze e burocrazia. In una riunione tenutasi rigorosamente in videoconferenza le parti sociali si sono confrontate con il Sindaco di Niscemi Massimilano Conti, presidente dell’A.T.I. della provincia di Caltanissetta e i sindaci di Caltanissetta, Mazzarino e Riesi, Gambino, Marino e Chianti.
Massimiliano Conti ha risposto alle preoccupazioni del tavolo assicurando che entro 30, al massimo 40 giorni sarà completata la procedura delle consegne. Ignazio Giudice, Segretario generale della CGIL Caltanissetta, Emanuele Gallo, Segretario generale della CISL Agrigento, Caltanissetta, Enna e Vincenzo Mudaro, Segretario generale della Uil Caltanissetta hanno preso atto dell’impegno ma avvertono che terranno alta la soglia dell’attenzione perché «l’efficiente gestione del servizio idrico – dicono – è economia e serenità anche da un punto di vista sanitario».
«Sono trascorsi ben 5 mesi dalla costituzione dell’Assemblea Territoriale Idrica – continuano Giudice, Gallo e Mudaro – non si può perdere altro tempo perché qui sono a rischio anche le risorse comunitarie la cui scadenza è fissata per il 31 dicembre di quest’anno. Senza i finanziamenti europei non si possono programmare i necessari investimenti, non si fa respirare l’economia del territorio, non si assicura una gestione puntuale dei servizi di erogazione e non si ridefiniscono le tariffe».
Proprio sul tema dei costi Cgil, Cisl e Uil continuano a battere: «prendiamo il caso delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna dove il costo annuo si aggira sui 500 euro contro la media nazionale di 376. Gli enti gestori del servizio applicano delle tariffe esose facendo registrare medie tariffarie intorno a 500. Nel caso di Siciliacque lo 0,6960 centesimi di euro/mc è pari a circa il triplo del corrispettivo tariffario che gli enti gestori sono tenuti ad applicare.
Lo si evidenza anche dalla sentenza emessa dal TAR di Palermo a fronte del ricorso presentato dall’AMAP Spa contro una delibera della Giunta Regione Sicilia che, per il periodo regolatorio 2016-2019, ha applicato tariffe all’ingrosso reputate illegittime. Il presidente dell’A.T.I. Conti tenga conto di quanto successo a Palermo ed agisca».
Giudice, Gallo e Mudaro assicurano che «continueremo a seguire con particolare attenzione gli sviluppi di una situazione complessa ben sapendo che, come ribadito dalla recente sentenza e dai profili d’incostituzionalità dei provvedimenti impugnati, la fissazione delle tariffe spetta esclusivamente ai Comuni».