Comitato Etico Popolare: “defiscalizzare la filiera delle partite iva ed ampliare le ZFU della Sicilia”

Con la Fase 2 si avvicina la ripartenza del sistema economico, seppur in maniera graduale. Lo ricorda in una nota Antonio Cipriano, Presidente del Comitato Etico Popolare, che sottolinea: “ci aspettano dei periodi difficili per la Sicilia. Una Sicilia che però ha un margine di rinascita economica molto ampio, riconosciuto anche dagli U.S.A. Bisogna prendere di petto la Pandemia, ricorda  Cipriano”.

“E’ necessario – continua – defiscalizzare l’intera filiera delle Partite Iva con nuovi provvedimenti ad hoc e magari in questo senso prendere anche come spunto la Finanziaria del 2016 che sulla defiscalizzazione ed i premi di produttività può dare possibilità di coinvolgimento anche ai lavoratori, come tutti quei lavoratori che si trovano in cassa integrazione; a tale proposito esiste anche una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la Circolare n. 28/E del 15 Giugno 2016, per la serie: riparte l’azienda e riparte anche il lavoratore con la ridistribuzione degli utili attraverso premi di produttività; ma bisogna azzerare le tasse aziendali per almeno i prossimi 5 anni e far capire all’Europa quello che gli USA hanno già capito; ovvero la possibilità di rigenerazione economica della Sicilia che è molto superiore al Nord Italia in quanto già Isola a Statuto Autonomo; uno Statuto che se applicato in ogni sua parte, agevolerebbe e dipanerebbe ancor più il groviglio economico reso da quei poteri romani che hanno mal governato la sicurezza sanitaria e defenestrato l’intero sistema paese. Bisogna ricominciare ad investire in Sicilia e soprattutto far capire che a livello economico, turistico, agroalimentare e petrolifero a nessuno siamo inferiori”.

“La nostra inferiorità, afferma Cipriano – dipende solo da Roma che evita di restituirci sul petrolio e nella fattispecie sulla accise le nostre tasse, che solo per dare un numero per la Sicilia significano circa 8 milioni di euro all’anno; a tale proposito pare ovvio ricordare come lo Stato Italiano stia continuando a colonizzare la nostra nazione anche attraverso la concessione di estrazione petrolifera a multinazionali che stanno letteralmente succhiando risorse del Popolo Siciliano e della Sicilia.

Noi chiediamo, in questo senso a Musumeci, di alzare di più la voce,  e di farlo a dovuta ragione anziché perdere tempo a  giocare alle nomine di nuovi assessori, facendo sponda con la Lega; una Lega  che per la Sicilia rappresenta solo persone che sanno offendere ed opprimere il nostro territorio.

Caro Presidente, cominci a chiedere il conto salato al nord ; abbiamo curato nei nostri ospedali malati lombardi che ci sono stati inviati inserendoli nelle nostre terapie intensive, in un territorio già labile e carente nelle strutture sanitarie; il nord cominci a pagare anziché cincischiare e parlare attraverso certi giornalisti che esprimendo odio e disprezzo verso la Sicilia e reinterpretano la verità senza nulla sapere”.

“Noi Vogliamo dallo Stato Italiano la nostra libertà, dice Cipriano, quella libertà acquisita da tempo e veniamo purtroppo ancora infangati, trattati come colonia anziché come parte integrante di una nazione che è comunque nata con il sangue di circa due milioni di Siciliani. E se continua ad essere così, senza dubbio il motto: “Cara Italia ti Saluto, perché per la Sicilia costi troppo” può essere più vicino di quanto sembri.

Quindi Italia avvisata mezza salvata! Dateci ciò che è nostro, e Lei Sig. Presidente Musumeci, si faccia Garante, del rispetto, dell’applicazione Statutaria e del Pugno duro; già che c’è allarghi l’Intera Sicilia come Zona Franca, perché i 182 milioni di euro come decreto direttoriale del 4 marzo 2014, che prevedevano esenzioni fiscali e contributive solo per alcune zone Siciliane”.

“Come previsto ed ai sensi del Decreto Interministeriale del 10 Aprile 2013, conclude Cipriano, a poco crediamo che sia bastato, anzi saremmo curiosi di sapere come sono stati spesi i 182 milioni di concessioni in agevolazioni che dovrebbero essere andate a favore di Comuni Siciliani già identificati come ZFU ovvero Zone Franche Urbane, ovvero i Comuni di: Aci Catena, Acireale, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Catania, Enna, Erice, Gela, Giarre, Lampedusa e Linosa, Messina, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Sciacca, Termini Imerese (inclusa area industriale), Trapani, Vittoria”.