Lo sfogo di un giornalista costretto a stare al nord nel rispetto delle regole

Si trova nel nord dell’Italia Giacomo Cagnes, giornalista conosciuto nel panorama regionale siciliano, vincolato a stare a dentro casa nel rispetto del decreto emanato, che non riesce a capacitarsi sia per le scelte governative, sia per l’atteggiamento da parte dei cittadini.

Questa mattina ha inoltrato una nota per esprimere tutto il suo dissenso:

“Purtroppo da decenni assistiamo alla stessa operazione, lo stato che scarica le sue responsabilità sui cittadini, persone che si assumono responsabilità di governo senza avere il minimo di capacità; pochi inetti che decidono la vita di tutti, siamo una civiltà di autolesionisti, ci affidiamo a questa gente è poi speriamo che tutto vada bene.

Ogni giorno contiamo i morti e loro pensano alle limitazioni, restate a casa e per loro il problema è risolto. Ma secondo voi, con la tecnologia italiana, è ancora pensabile la carenza di supporti di sicurezza, mascherine, etc.?

Requisite fabbriche ed imponete di fornire il tutto! In tempo di guerra si costruivano armi in 24 ore, oggi servono la mascherine non le pallottole.

Cari miei, ovunque voi siate, invece di veicolare “stronzate”, pretendete i supporti di sicurezza, ricordate: potete stare chiusi un mese ma se poi uscite senza una mascherina vi beccate il virus.

Purtroppo i tempi si allungano di giorno in giorno.”

Giacomo Cagnes