Covid-19, seguire il modello Corea del Sud. Minuziosa mappatura del territorio dei casi e tamponi a tappeto

Due sono i pilastri sui quali si basa la strategia della Corea del Sud: tamponi a tappeto e monitoraggio dei cittadini mediante app e siti appositi.

Da questo punto di vista l’Italia starebbe pensando di copiare i sudcoreani iniziando ad utilizzare la tecnologia per tracciare i contagiati, anche quelli con sintomi lievi, e le persone con le quali questi soggetti erano entrati in contatto. Come spiega Repubblica, a Seul, infatti, ognuno dei quasi 9mila risultati positivi al test è stato “spiato” dalle autorità sanitarie coreane attraverso dati medici, gps dello smartphone, carte di credito e telecamere di sorveglianza.

Incrociando tutti i dati, le autorità hanno mappato i luoghi toccati dagli infetti e rintracciato le persone che potevano essere entrate in contatto con il nuovo coronavirus. I cittadini a rischio sono quindi stati isolati per limitare la catena dei contagi.

Per quanto riguarda l’applicazione citata, aprendo la app ci troviamo di fronte a una sorta di mappa simile a quella della nota Google Maps. Sullo schermo si notano tre pallini di tre differenti colori. Se un edificio è contrassegnato da un cerchietto verde vuol dire che lì, dai 4 ai 9 giorni fa, è transitato un cittadino positivo al Covid-19; il colore giallo abbraccia invece una fascia più ridotta, che va dai 4 giorni alle 24 ore; il rosso è il massimo del pericolo, visto che qualcuno è passato da l’ meno di 24 ore fa. Controllando i propri smartphone, i sudcoreani possono così evitare i luoghi più a rischio.

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